Nuova Marna di Sesto Calende, il Comune traccia un percorso partecipato: “Area sarà sostenibile e funzionale”

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«Trasformare questa struttura in un patrimonio, sostenibile e funzionale per tutti, al servizio della comunità». Con la conferenza stampa di mercoledì 18 dicembre il Comune di Sesto Calende dà inizio al percorso partecipato che porterà all’inaugurazione e all’utilizzo dei nuovi spazi dell’Area del Circolo Sestese, ovvero degli edifici della Nuova Marna. Un progetto di cui si parla da oltre dieci anni e che vedrà il taglio del nastro nel prossimo anno, il 2025 ormai alle porte.

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LA STORIA DELLA MARNA E DELLA NUOVA MARNA:

MILLE GIORNI DI CANTIERE

La storia della Nuova Marna è complessa, a partire dalla sua lunga storia; nel seguente paragrafo segue un breve riepilogo di anni di fiumi di inchiostro, anche digitale (in fondo all’articolo la conferenza stampa in cui la giunta sestese ripercorrere tutte le numerose tappe del progetto).

Nata negli Anni 40 come dopolavoro della ditta aeronautica Siai Marchetti e diventata il principale luogo al chiuso di aggregazione in città, nonché il cuore del campus estivo del Circolo Sestese, sede dalla canottieri e teatro nelle sue mille e una notte anche di un’esibizione di un giovanissimo Franco Battiato, la vecchia Marna è stata dismessa di fatto dal 2019 e demolita a cavallo della seconda fase della pandemia (la posa della prima pietra è del settembre 2021) per essere sostituita da due, grandi, edifici distinti che saranno inaugurati nel 2025 dopo mille e nove giorni di lavori non privi di criticità impreviste riscontrate durante la bonifica bellica e ambientale: oggi guardando lungo via Remo Barberi sul lato affacciato sul Ticino è già da tempo possibile notare la nuova sede dalla canoa CSCK e un’area verde idonea per eventi all’aperto, mentre dall’altra parte della strada sorge la futura sala civica con una capienza da 400 persone, il parcheggio sottostante da 150 stalli e una piccola area servizi (bar, guardaroba, magazzino e servizi igienici), complesso di strutture costruito al posto dell’area dei vecchi giardinetti e del (gratuito) parcheggio Rovelli.

Nonostante la chiusura del cantiere dopo quattro diverse proroghe (da gennaio 2023 al 27 novembre 2024), come spiegato dalla giunta e dall’assessore Leonardo Balzarini per la consegna degli spazi mancano ancora «alcuni passaggi tecnici e amministrativi per garantire l’agibilità delle strutture», che saranno utilizzabili in maniera progressiva, anche in considerazione della necessità de parcheggi con il ritorno al completo del mercato in centro a partire dal 15 gennaio (oggi l’ultimo giorno dei banchi nella zona del campo sportivo, confermato invece il ritorno del servizio barca di collegamento con Castelletto al mercoledì ndr). Il lavoro più rilevante di questi interventi riguarda la cabina elettrica (che sarà collegata alla Comunità energetica rinnovabile di Sesto Calende), con l’installazione dei contatori prevista per gennaio 2025.

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I COSTI DELL’OPERA

A tutti gli effetti l’Area del Circolo Sestese rappresenta più il grande e ambizioso cantiere nella recente storia pubblica sestese: è dal 2013, quando il sindaco era Marco Colombo, che si parla di “Nuova Marna”, anche se il progetto iniziale sul lungofiume da 2,5 milioni di euro (una sala conferenze “integrata” alla nuova sede dela canoa) è stato completamente rimodulato (con la separazione da un’unica struttura sul lungofiume ai due spazi) e nel 2017 è stato inserito nell’accordo di programma con Regione Lombardia, di cui fa parte anche il tratto della pista ciclabile ultimato nel 2022 tra il centro di Sesto Calende fino al Parco Europa all’ex idroscalo Sant’Anna. Ad oggi il costo complessivo dell’opera è di più di 8 milioni di euro così ripartiti: 3,9 milioni da Regione Lombardia e 4,2 a carico del Comune, somma derivante dalla modifica del Programma Ex Avir (l’accordo con Esselunga), a cui si aggiunge un milione da Fondazione Cariplo per la ciclabile.

Un costo destinato tuttavia a crescere a causa di «spese non ancora completamente definite» come i ristorni per l’aumento dei costi (in parte da coprire con eventuali contributi statali), gli arredi e le dotazioni per la sala civica e il bar (attualmente vuoti), gli impianti di videosorveglianza e il sottopassaggio di collegamento tra i due edifici, variante non inclusa nel progetto originale, realizzata nel febbraio 2024 e che ha comportato il rinvio della sistemazione della vicina Piazza Cesare da Sesto, intervento invece inizialmente previsto ma mai avviato.

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IL FUTURO DELLA NUOVA MARNA:

COME SARÀ UTILIZZATA LA SALA CIVICA?

Di fronte un percorso così lungo e impegnativo molte persone si chiedono dunque quale sarà l’effettivo utilizzo della Nuova Marna. Fin dalla campagna elettorale il sindaco Elisabetta Giordani e la sua lista hanno sempre parlato di voler svolgere un percorso partecipato coinvolgendo la cittadinanza nelle scelte e nelle tappe del percorso, a partire dall’intitolazione dalla sala civica. Saranno infatti i cittadini a “battezzare la sala” attraverso una consultazione popolare, mandando dunque (ma non obbligatoriamente) in standby la proposta dalla precedente amministrazione Buzzi di chiamare la sala S.55X in onore dell’idrovolante sestese impiegato nella crociera area del decennale del 1933. Ad ogni modo il novero dei nomi sarà stilato in seguito a un’assemblea pubblica (che dovrebbe svolgersi a gennaio) volta anche all’ascolto di proposte. Il sindaco Giordani ha ribadito oggi che l’intestazione dovrà comunque essere coerente con il contesto.

«Se sono chiari l’utilizzo e la gestione della sede del CSCK, assegnato in comodato gratuito alla società sportiva con le utenze a carico – e il parcheggio messo a disposizione della città, resta da definire la gestione e le funzioni della sala civica – spiegano Giordani e Balzarini, che hanno ereditato un’opera nata tre mandati fa e fino a giugno nelle mani di tre amministrazioni di centrodestra, Colombo1, Colombo2 e Buzzi -. Questo grande edificio è privo di arredi e dotazioni, devono ancora essere progettate e acquistate le attrezzature scenografiche. Nonostante le lacune progettuali la sala si distingue per la qualità architettonica e un’acustica curata, ottimi punti di partenza insieme all’attenzione data all’acustica. Per trasformare questa struttura in un punto di riferimento per la comunità sarà necessario dotarla e scegliere un modello gestionale adeguato. Nei prossimi mesi l’amministrazione condividerà i dati economici e i possibili scenari gestionali, costruendo insieme ai cittadini una strategia per il futuro della Nuova Marna».

LA GESTIONE DELLA SALA: TRE LE VIE CHE SI POSSONO SEGUIRE 

Tre i diversi modelli gestionali per la gestione della sala civica: la gestione diretta da parte del Comune tramite uffici e staff dedicato, con il possibile coinvolgimento delle associazioni locali, l’affidamento esterno tramite una gara pubblica a un’impresa specializzata come agenzie di spettacolo o cooperative, e, infine, un modello misto che prevede la co-progettazione tra il Comune e operatori privati, sempre selezionati nel caso tramite una gara pubblica.

«Qualunque modello gestionale venga scelto – conclude l’amministrazione – sarà necessario confrontarsi con alcuni aspetti imprescindibili come gli arredi – e dunque un allestimento funzionale – o le risorse disponibili, perché quelle di Sesto non sono paragonabili a città più grandi come Varese, Gallarate o Verbania che ospitano strutture di pari impegno ma realizzate in periodi economicamente più favorevoli per i bilanci pubblici. La struttura non dovrà gravare sulle tasche dei cittadini, né il suo mantenimento potrà compromettere i servizi comunali o la cura dei beni pubblici, già soggetti a difficoltà. La giunta ha già delineato alcuni passaggi chiave per definire il modello gestionale e rendere operativa la struttura in tempi ragionevoli: dalla pianificazione dell’utilizzo del parcheggio all’individuazione delle esigenze sociali. Ogni passo del percorso sarà accompagnato da una comunicazione trasparente e puntuale. garantendo ai cittadini un aggiornamento costante sugli sviluppi e sulle decisioni prese».

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