La manovra arriva in aula, domani il voto sulla fiducia, ecco alcuni degli emendamenti nascosti

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Dopo giorni di attesa per il prolungamento dei lavori in Commissione Bilancio, oggi il testo della manovra finanziaria è finalmente arrivato alla Camera. Alle 13 il Governo ha posto il voto di fiducia, che si svolgerà nel corso della giornata di domani, il ministro ai Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, si è inoltre scusato con l’aula a nome del Governo “per il ritardo con cui stamane sono iniziati i lavori”.

Il testo degli emendamenti approvati alla Commissione Bilancio e pubblicato dal Servizio Studi della Camera dei Deputati porta alla luce nuovi provvedimenti precedentemente non segnalati.

Oltre all’aumento dei fondi per il Ponte sullo Stretto di Messina il relativo emendamento prevede anche le autorizzazioni di spesa in favore di Rete Ferroviaria Italiana (Rfi), per il finanziamento di progetti ferroviari, come previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). I fondi per il 2025 ammontano a 482 milioni di euro, mentre quelli previsti per il 2026 sono 614 milioni, per un totale di un miliardo e 96 milioni. Questi fondi sono destinati a coprire i costi residui e i maggiori oneri derivanti dalla realizzazione degli interventi ferroviari previsti dal Pnrr, gestiti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit). Autorizzata anche la spesa complessiva di un miliardo di euro dal 2027 al 2033 per gli interventi relativi al collegamento ferroviario Torino-Lione – sezione internazionale.

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Vengono ridotti di 50 milioni i fondi relativi al “Piano Italia a 1 Giga” per migliorare l’infrastruttura di banda ultra larga nel Paese (connessione a fibra ottica), in particolare nelle zone a bassa connettività. Il Piano originale prevedeva fino a 220 milioni di contributi per il 2027 e altrettanti per il ’28 e ’29, ora ridottisi a 200 per il ’27 e ’28 e 210 per il ’29. Ridotto anche il target di numeri civici da connettere, con 149.000 civici in meno.

Soppressi i commi relativi all’inserimento di rappresentanti del Mef nei collegi di visione o sindacali degli enti, società, organismi e fondazioni che ricevono contributi dallo Stato. Saranno proprio questi ultimi soggetti a verificare l’utilizzo degli importi ricevuti e a inviare una relazione annuale al Mef; viste le forti bagarre relative a questo provvedimento, sarà un successivo Dpcm a stabilire la cifra di contributo oltre la quale si attiverà questo meccanismo.

Apportate modifiche anche al fondo relativo ai finanziamenti agevolati per le imprese italiane che vogliono investire all’estero (Fondo 394 con una dotazione di 4 miliardi). Più in particolare, saranno messi a disposizione fino a 200 milioni di euro per “concedere finanziamenti agevolati alle imprese che intendono effettuare investimenti in America Centrale o meridionale, al fine di sostenere investimenti produttivi o commerciali, investimenti per il rafforzamento patrimoniale, nonché investimenti nei settori tecnologici, digitali, dell’ecologia e della formazione”, si legge nel dossier del Servizio Studi. Una quota del fondo, nel limite di 200 milioni di euro, andrà per la concessione di finanziamenti agevolati alle imprese che investono in Africa, “con l’obbligo di presentare un piano di investimenti in Africa secondo i termini e modalità stabiliti con la deliberazione del Comitato agevolazioni”.

Sono state introdotte modifiche al credito d’imposta per la Transizione 5.0, che supporta le imprese negli investimenti per l’innovazione e l’efficienza energetica. Il credito d’imposta può ora essere attribuito non solo alle imprese, ma anche alle società di servizi energetici certificate, per i progetti di innovazione realizzati presso i clienti. Inoltre, il credito d’imposta per gli investimenti compresi tra 2,5 milioni e 10 milioni di euro aumenta dal 15% al 35%.

Un altro emendamento permette inoltre alle Autorità di sistema portuale di fornire aiuti finanziari a causa delle difficoltà indotte dal blocco navale degli Houthi nello stretto di Bab el Mandeb, oltre che dalle altre crisi geopolitiche in corso. Le Autorità di sistema portuale possono dare risorse economiche ai fornitori di lavoro portuale e alle imprese autorizzate a svolgere operazioni portuali. Ogni soggetto può ricevere un massimo di 2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025. In sostanza, questa modifica è stata introdotta per sostenere le aziende che operano nei porti italiani, colpite dalle attuali crisi internazionali, fornendo loro un aiuto economico per affrontare le difficoltà.

Infine, è stato previsto l’aumento delle aliquote fiscali prelevate dai giochi d’azzardo e dalle scommesse: dal 1° gennaio 2025 aumenteranno per le macchinette, per le scommesse sportive a quota fissa, nonché quelle su eventi simulati e relative all’ippica.





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