Pianeta PSR – Open Farms: Innovazione e Giovani protagonisti dell’Agricoltura del Futuro

Mercoled� 4 dicembre, a Bruxelles, il progetto della Rete rurale italiana Open Farms ha raggiunto un traguardo significativo conquistando il premio europeo “Aria Awards 2024” nella categoria Rural Youth. Un premio che va oltre il semplice riconoscimento e che dimostra come l’innovazione in agricoltura passi attraverso il dialogo, la condivisione delle conoscenze e la valorizzazione delle energie giovani. Edoardo Motta, presente alla premiazione in rappresentanza degli studenti, ha lanciato un messaggio chiaro e coinvolgente: “Insieme possiamo cambiare il destino dei giovani, futuri agricoltori”. Open Farms non � solo un progetto, ma un catalizzatore di cambiamento che invita istituzioni, universit�, aziende agricole e giovani a unirsi in una missione comune.

Pochi giorni dopo la premiazione, presso il ministero dell’Agricoltura, della Sovranit� alimentare e delle Foreste, si � tenuto l’evento conclusivo di Open Farms, intitolato “Mondi e Menti a confronto”. L’incontro ha evidenziato l’approccio rivoluzionario del progetto, che nasce da una sfida ambiziosa, trasformare le competenze dei giovani in soluzioni innovative per l’agricoltura, connettendo tre protagonisti chiave – giovani talenti universitari, aziende agricole e professionisti del terzo settore. Il progetto si distingue come un laboratorio vivente di innovazione, dove la teoria si confronta immediatamente con la pratica attraverso il service-learning.

In un’era di “Polycrisis” – termine coniato dall’economista Adam Tooze per descrivere le molteplici crisi interconnesse, dalla guerra in Europa alla crisi climatica – Open Farms propone un modello di collaborazione e condivisione della conoscenza.
Il progetto si concentra su quattro pilastri fondamentali:

Tutto questo nell’ambito della Politica Agricola Comune 2023-2027.

Il network nazionale sviluppato da Open Farms, costruito grazie ad accordi di partnership con Regioni, universit� e associazioni territoriali, rappresenta un modello di apprendimento, dove la formazione diventa immediatamente azione, abbattendo le barriere tra istituzioni, mondo accademico e produttivo.

L’evento conclusivo ha offerto un palcoscenico unico dove le istituzioni hanno raccontato il “dietro le quinte” dei piani e programmi (Piano strategico nazionale della PAC e Complementi di Sviluppo rurale regionali) e gli agricoltori hanno condiviso le loro prospettive, arricchendo il racconto di Open Farms con esperienze concrete e visioni per rinnovare l’agricoltura.

La lezione di Nicola Altieri (Azienda Fontefico)

Nicola Altieri ha tratteggiato un’immagine poetica ed emblematica, richiamando i fiori di papavero rappresentati negli affreschi del Parlamentino Cavour. Per lui, il progetto si sintetizza in tre punti cruciali:

La prospettiva di Antonio Antenucci (Azienda Verdebios)

Antonio Antenucci ha sottolineato l’importanza di dar voce alle persone che, giorno dopo giorno, lavorano e curano il proprio territorio in modo sostenibile e attento e creare occasioni per delle vere e proprie “olimpiadi delle idee“, evidenziando come l’innovazione nasca dal confronto e dalla contaminazione di prospettive diverse.

Lo sguardo strategico di Giorgio Mercuri (Azienda Farris)

Giorgio Mercuri ha portato l’attenzione su un aspetto cruciale per il futuro dell’agricoltura: la necessit� di investire sulle risorse umane. Il suo intervento ha messo in luce tre dimensioni interconnesse:

Un richiamo forte a considerare l’agricoltura non solo come pratica produttiva, ma come servizio ecosistemico di valore sociale e ambientale.

Queste testimonianze arricchiscono la narrazione di Open Farms, dimostrando come il progetto possa contribuire a creare un dialogo autentico tra generazioni e visioni diverse, aprendo a nuove strade per l’innovazione sociale e agricola. L’agricoltura del futuro si costruisce cos�: attraverso il confronto, l’ascolto e la disponibilit� a reimmaginarsi continuamente, per coltivare un futuro partecipativo, sostenibile e radicato nei territori. Come sottolineato da Edoardo Motta, la chiave � la collaborazione: insieme, possiamo davvero cambiare il futuro della “rural youth”.