Storie di donne straordinarie che lasciano un segno nelle loro aziende ma anche nella società. Questo era il tema della tradizionale convention natalizia di Donne Coldiretti Verona – il gruppo delle imprenditrici aderenti alla Federazione – che si è tenuta giovedì 19 dicembre al Mercato Coperto di Campagna Amica nel quartiere Filippini.
Quest’anno l’ospite d’onore è stata Elisabetta Pellegrini, Coordinatore della Struttura tecnica di Missione per l’indirizzo strategico, lo sviluppo delle infrastrutture e l’alta sorveglianza del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. Prima di essere chiamata a Roma, l’ingegnere Pellegrini ha prestato il suo servizio di esperta in infrastrutture anche in Regione Veneto e per la Provincia di Verona.
Durante la chiacchierata con Franca Castellani, Responsabile provinciale di Donne Coldiretti, è emerso anche il lato più personale di Elisabetta Pellegrini che ha parlato alle numerose imprenditrici presenti in sala della propria esperienza come Dirigente pubblica sottolineando gli aspetti positivi, ma anche le numerose criticità incontrate. Pellegrini ha poi parlato del suo impegno a favore della categoria agricola, soprattutto riguardo all’attenzione rivolta sia al territorio che alle aziende interessate dagli indennizzi.
Come ogni anno, l’assemblea è stata l’occasione per consegnare a tre di loro la “Spiga Coldiretti”, un monile in argento per rendere merito all’innovazione, alla determinazione e all’attenzione al sociale delle imprenditrici agricole.
“Il premio è giunto alla sua undicesima edizione e questo per noi è motivo di grande orgoglio – ha dichiarato Franca Castellani –. Il nostro obiettivo è mettere in risalto il lavoro delle imprenditrici, che ogni giorno svolgono con dedizione e fierezza il proprio ruolo nelle aziende.” Proseguendo, ha aggiunto: “Le Donne di Coldiretti Verona rappresentano una realtà dinamica e determinante nel panorama agricolo della provincia. Imprenditrici appassionate, custodi delle tradizioni e promotrici di innovazione, queste donne svolgono un ruolo centrale nello sviluppo sostenibile delle aziende agricole, contribuendo attivamente alla valorizzazione del territorio e delle sue eccellenze.”
Le premiate di quest’anno
Ilaria e Mirta Savoia titolari dell’agricampeggio Terra e Sogni di Bardolino sono state premiate per la determinazione e la tenacia. Un sogno che aveva nel cassetto il papà Gigi, imprenditore agricolo di Bardolino, che è mancato vent’anni fa. Il suo sogno è diventato la realtà della moglie e delle figlie che con la loro determinazione e tenacia, sette anni fa hanno aperto l’agriturismo con campeggio e degustazione dei loro prodotti.
Stefania Poletto, dell’omonima azienda di Pressana, è stata premiata nella categoria “Innovazione” perché da “milanese” additata per anni come estranea al mondo agricolo, ha saputo traghettare l’azienda di famiglia verso una storia di successo attraversando non pochi ostacoli.
Fiorella Dal Negro, titolare dell’Agriturismo Alle Torricelle, ha ricevuto il premio riservato alla sezione “Sociale” per il suo impegno di volontariato con la Casa San Giuseppe, costola dell’Opera Don Calabria di Verona, dove con la sua passione per la natura e le piante in cucina contribuisce all’inserimento sociale delle persone svantaggiate.
Anche Elisabetta Pellegrini è stata insignita “ad honorem” del premio la spiga d’argento per il suo ruolo nella comunità civile e per la sua testimonianza di donna impegnata per il territorio e il suo tessuto produttivo.
“Si tratta – ha spiegato Castellani – di imprenditrici che si formano molto e sanno fare squadra. Donne che non smettono mai di impegnarsi nella loro crescita sia personale che professionale dando un contributo determinante al successo delle aziende agricole di cui spesso sono anche titolari”.
Il valore aggiunto dell’elemento femminile è dimostrato ormai anche nei numeri. In Italia il 40% delle imprese agricole è a trazione femminile. All’interno del segmento spiccano gli agriturismi e le fattorie didattiche e sociali che rappresentano il 60% del totale, così come le aziende biologiche; gli allevamenti zootecnici guidati da donne superano il 43% e le aziende floricole sfiorano il 50%.
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