Ranieri Razzante, già Consigliere per la Cybersecurity del Sottosegretario alla Difesa nel Governo Draghi e Docente di Tecniche e regole della cybersecurity, Università Suor Orsola Benincasa. Presidente dell’Associazione Italiana Responsabili Antiriciclaggio (AIRA) e Direttore del Centro di Ricerca Sicurezza e Terrorismo di Roma.
Il Prof. Ranieri Razzante
Durante l’evento “Stati Generali del Diritto di Internet e della Intelligenza Artificiale“, che si è svolto il 29 novembre, il Professor Ranieri Razzante ha tenuto un intervento dal titolo “Impresa, intelligenza artificiale, riciclaggio”. Il suo intervento ha analizzato come le nuove tecnologie, in particolare l’intelligenza artificiale, stiano trasformando il mondo delle imprese, con un focus particolare sulle implicazioni giuridiche relative al riciclaggio di denaro. Sono stati trattati temi riguardanti l’uso dell’IA nella prevenzione dei crimini finanziari, la gestione dei dati aziendali e la sfida di adattare la normativa vigente alle nuove pratiche digitali, sottolineando le difficoltà e le opportunità offerte dall’innovazione tecnologica per la regolamentazione del settore.
Professore Razzante, il Suo intervento collega temi cruciali come impresa, intelligenza artificiale e riciclaggio. Qual è il filo conduttore che lega questi ambiti e qual è, secondo Lei, l’aspetto più urgente da affrontare?
Lw imprese hanno tra i loro rischi operativi il riciclaggio, ossia – in sintesi – quello di trovarsi ad essere tramiti “inconsapevoli” di passaggi di risorse economiche di provenienza illecita. Si pensi agli scambi e l’export, alle forniture internazionali, e a tutta la supply chain e i loro attori. I processi della finanza d’impresa possono essere controllati anche con il supporto dell’IA: si pensi all’analisi dei dati su pagamenti, movimenti bancari, cash flow e investimenti delle aziende. La grande mole di dati trattati potrebbe ad esempio essere trattata e profilata più adeguatamente tramite IA, ovviamente lasciandosi poi al risk controller l’analisi delle risultanze e degli eventuali alert di anomalia.
L’intelligenza artificiale viene spesso citata come uno strumento innovativo nella lotta al riciclaggio. Quali applicazioni concrete stanno mostrando maggiore efficacia in questo campo?
Sono già attivi sistemi di profilazione della clientela bancaria attraverso analisi massiva di movimenti e situazioni soggettive (es. incroci di bonifici con dati su destinatari e mittenti, Paesi coinvolti, importi, frazionamenti, causali, abbinati agli storici di conto corrente e a dati fiscali). E’ fatale che un tracciamento dell’attività ed operatività concreta della clientela del sistema finanziario, nell’ovvio rispetto della privacy, si gestisce più efficacemente con l’impostazione di algoritmi di machine learning avanzato.
Se da un lato l’IA può aiutare a contrastare il riciclaggio, dall’altro esiste il rischio che venga utilizzata in modo illecito. Come si possono prevenire questi abusi?
Purtroppo assai spesso i criminali arrivano prima….e anche sul riciclaggio dei loro proventi illeciti, soprattutto on line, hanno iniziato ad utilizzare l’AI per tecniche di “mascheramento” di operazioni finanziarie e di trasferimento fondi. Si pensi poi al furto di dati di conti e carte per essere utilizzati al fine di aprirne nuovi ed effettuarvi giri di denaro.
Le normative attuali, sia italiane che europee, sono sufficienti per regolamentare l’uso dell’IA in contesti aziendali sensibili come il riciclaggio? Cosa manca o andrebbe migliorato?
L’utilizzo dell’IA è sufficientemente disciplinato dall’AI Act. Vanno piuttosto adeguate le best practice internazionali, con indicazioni uniformi da parte delle Autorità di vigilanza agli intermediari finanziari e alle imprese sensibili. La recente adozione del pacchetto AML dell’Ue
Guardando avanti, come immagina l’evoluzione delle tecnologie di intelligenza artificiale e il loro impatto sulle imprese e sulla regolamentazione dei mercati?
Uno strumento indispensabile, ripeto, per l’analisi dei dati, la tutela delle transazioni, delle piattaforme di trading, i sistemi di pagamento. Ma con l’affidamento delle gestioni ad operatori specializzati e vigilati, in stretta sinergia con gli operatori di intelligence, le Fiu e le Banche centrali.
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