ISCHIA, IL GRIDO DI DOLORE DELLA POPOLAZIONE: “BASTA ABBATTERE LE CASE DELLA POVERA GENTE”

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Indetto per sabato 28 dicembre alle ore 17.00 sotto il Municipio di Ischia un presidio popolare al termine del quale ci sarà l’incontro con i sindaci. Gennaro Savio: “E’ necessario trovare immediatamente una soluzione politica a questa tragedia, non si può pensare di abbattere sull’isola d’Ischia 10.000 case e creare 30.000 sfollati”. L’Avv. Bruno Molinaro: “Grave, in ogni caso, è il fatto che nel Salva Milano non sono stati inseriti emendamenti finalizzati ad applicare gli stessi principi e, dunque, a rendere giustizia, in qualche modo, al popolo campano, oggettivamente discriminato in relazione alle case di necessità demolite dalle Procure.

Comunicato stampa

Si è tenuta nella Sala consiliare del Comune di Lacco Ameno, sull’isola d’Ischia, l’assemblea popolare indetta dal Coordinamento dei Comitati per il Diritto alla Casa della regione Campania  a cui ha portato il saluto il sindaco Giacomo Pascale. Al centro del dibattito la paurosa crisi abitativa per cui ci sono ancora famiglie di sfollati dell’alluvione di Casamicciola sistemate negli alberghi perché non trovano case da fittare e gli abbattimenti delle prima case di necessità che solo sull’isola d’Ischia a fronte di 10.000 demolizioni da effettuare, creerebbero ulteriori 30.000 sfollati. Una vera e propria emergenza sociale come ha sottolineato Gennaro Savio, uno dei promotori dell’assemblea. Inoltre Savio, nella sua relazione, ha sottolineato che la tragedia degli abbattimenti non può essere fermata dalla Magistratura che applica la Legge e di cui si ha il massimo rispetto, ma da quella stessa politica che per quarant’anni ha avuto la responsabilità di far proliferare l’abusivismo non mettendo in condizione i cittadini di costruire nella legalità attraverso l’approvazione di piani paesaggistici e regolatori e bloccando persino la realizzazione di case economiche e popolari. E la cosa assurda è che si continuano a demolire le case dei poveri cristi e giammai gli ecomostri della grossa speculazione edilizia ed affaristica con cui nei decenni sono state distrutte coste e colline della nostra regione. Interessante e ricco di spunti è stato l’intervento dell’Avvocato Bruno Molinaro il quale, tra l’altro, ha posto l’accento sul cosiddetto “Salva Milano”. “Il Salva Milano – ha dichiarato l’Avv. Molinaro – non salva nessuno, tranne i grattacieli, alti sino a 25 metri, costruiti a Milano in barba alle più elementari regole della disciplina edilizia e agli standard urbanistici inderogabili. Sotto le mentite spoglie della interpretazione autentica delle norme vigenti in materia di ristrutturazione e lottizzazione edilizia, si tenta, in buona sostanza, di sanare nuove ed imponenti costruzioni abusive, con la scusa che le opere ricadono in zone urbanizzate, per le quali non occorrerebbero i piani particolareggiati. Sia la Procura di Milano sia la Procura regionale presso la Corte dei Conti hanno avviato inchieste. La Procura di Milano ha addirittura contestato ai responsabili, fra cui figurano pubblici dipendenti, anche il reato di falso ideologico, unitamente a quelli di abuso edilizio e di lottizzazione abusiva. 140 costituzionalisti, commentando il Salva Milano, hanno gridato allo scandalo! Grave, in ogni caso, è il fatto che nel Salva Milano non sono stati inseriti emendamenti finalizzati ad applicare gli stessi principi e, dunque, a rendere giustizia, in qualche modo, al popolo campano, oggettivamente discriminato in relazione alle case di necessità demolite dalle Procure. Il testo, infatti, è stato blindato e non tollera “navette parlamentari” che potrebbero ritardarne l’approvazione. Caso più unico che raro è anche il fatto che al  Salva Milano il PD, partito di opposizione, ha dato la sua benedizione. Incredibile ma vero! I grandi speculatori la fanno franca e ancora una volta finiscono per contare più dei poveri cristi, in preda alla disperazione più totale”. Ma l’Avvocato Bruno Molinaro ha anche parlato della discriminazione che stanno subendo in materia di abbattimenti i cittadini campani rispetto a quelli di altre regioni. “In Calabria, Campania, Lazio, Puglia e Sicilia – ha proseguito Molinaro -, secondo un report di LEGAMBIENTE del 2023, il numero delle demolizioni eseguite è stato solo del 15%. Ciononostante, la scure delle Procure si sta abbattendo solo sulla Campania. Se nelle altre Regioni si eseguono, anche se in minima parte, le demolizioni amministrative, non consta, invece, che le demolizioni giudiziali vengano eseguite, quantomeno con la stessa intensità e “ferocia” giudiziaria registrate in Campania.

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Esistono dunque due Italie, quella della Campania, nella quale l’azione demolitoria non fa sconti a nessuno (anche se, nella realtà, finisce quasi sempre per colpire i soggetti più vulnerabili, nella maggioranza dei casi donne, anziani, bambini e talvolta anche disabili, sprovvisti di alloggio alternativo), e quella delle altre Regioni nelle quali le iniziative sono sparute e per lo più finalizzate a colpire la grossa speculazione. In Sicilia, le Procure privilegiano le acquisizioni che gli stessi siciliani non gradiscono (a differenza dei campani che sarebbero ben disposti a pagare le giuste indennità in caso di conservazione degli immobili). Altra disparità di trattamento è data dal fatto che, nella stessa Campania, a Torre Annunziata e a Nola sono stati applicati nel corso degli anni protocolli di intesa con le Procure, che collocano agli ultimi posti della speciale classifica gli immobili da demolire. A Napoli e nelle isole questo non accade e non se ne comprendono le ragioni. Il rischio (idrogeologico o da frane) riguarda migliaia di costruzioni. Eppure se ne demoliscono solo pochissime … a macchia di leopardo.

Il popolo campano è disorientato. Non sono noti i criteri in base ai quali vengono eseguite le demolizioni e i politici continuano a latitare, perché evidentemente gradiscono questo assurdo “modus procedendi”. La giustizia ed il buon senso non vanno d’accordo. L’articolo 3 della Costituzione che predica il principio di uguaglianza è solo un simulacro di giustizia e libertà!”. Sin qui le parole dell’Avvocato Bruno Molinaro.

E’ una follia umana abbattere in Campania case pari ad un numero per cui si demolirebbero due province, ha sottolineato Gaetano Ferrara, rappresentante a Cava dei Tirreni del Coordinamento dei Comitati per il Diritto alla Casa della regione Campania mentre Angelo D’Abundo, Presidente della Cooperativa Vignaioli, ha sottolineato che per riqualificare dal punto di vista ambientale e paesaggistico Ischia che nonostante tutto rimane ancora la stupenda isola Verde, bisogna rivitalizzare e valorizzare i vigneti e non creare ulteriore inquinamento con la produzione delle macerie degli immobili abbattuti. Al termine dell’assemblea è stato deciso di indire un presidio popolare che si terrà sabato 28 dicembre alle ore 17.00 sotto il Municipio di Ischia dove alle ore 19,00 una delegazione di manifestanti incontrerà i sei sindaci isolani.



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