I colloqui tra Israele e Hamas per raggiungere un accordo di cessate il fuoco a Gaza e di rilascio degli ostaggi sono completati al 90%, ma restano questioni chiave che devono essere risolte. Lo ha detto alla Bbc un alto funzionario palestinese coinvolto nei colloqui. Uno dei principali punti critici è la continua presenza militare israeliana nel corridoio di Filadelfia, una striscia di terra strategicamente importante nella parte meridionale di Gaza, lungo il confine con l’Egitto. Nella notte nuovi raid a Gaza, sei le vittime. Scontro tra il Papa e Israele. Il pontefice accusa: \”A Gaza crudeltà, bombardati bambini, questa non è guerra\”. Immediata la risposta di Israele: “Le critiche del Papa sono scollegate dalla lotta al terrorismo. Il Pontefice usa un doppio standard”. Intanto il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha dichiarato al Wall Street Journal che non firmerà un accordo sugli ostaggi se questo implica la fine della guerra a Gaza, che potrà terminare solo con la rimozione completa di Hamas.
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Itanto, il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, si è recato in Siria per incontrare il capo della milizia Hts, leader in pectore del Paese, Abu Mohammad al-Jolani.
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Israele ha accettato di rilasciare circa 200 prigionieri che stanno scontando l’ergastolo in un eventuale accordo di liberazione degli ostaggi: lo ha detto una fonte palestinese ad Haaretz, aggiungendo però che permangono dei disaccordi riguardo all’identità di coloro che saranno liberati
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La Turchia e il presidente Recep Tayyip Erdogan rimangono al fianco del nuovo governo siriano. È il messaggio consegnato dal capo della diplomazia turca Hakan Fidan al leader della nuova Siria Abu Mohammed al Jolani, oggi a Damasco. Ad al-Jolani Fidan ha voluto anche ribadire che per il governo turco e’ necessario in questa fase \”proteggere le minoranze e consolidare il primato del diritto\”. \”I giorni più difficili sono alle spalle e tutte le minoranze etniche e religiose della Siria ora vivranno serene. D’ora in poi saranno i siriani a decidere del futuro del Paese. La Turchia e il presidente Erdogan sono sempre stati e continuano a essere al fianco dei siriani\”, ha affermato Fidan rendendo noto di aver anche parlato con Jolani del ritorno dei profughi: \”in questo momento però – ha puntualizzato – è assolutamente necessario consolidare il primato del diritto e proteggere le minoranze\” e \”non lasciar fuori nessun gruppo religioso o etnico\” dal processo. Fidan ha anche chiesto di \”revocare al più presto le sanzioni internazionali\” che ancora gravano sul Paese e di \”rimettere urgentemente in piedi tutte le istituzioni statali\”.
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\”Israele abbandoni qualsiasi mira sul territorio siriano\”. È il monito che giunge da Damasco, dove oggi il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, ha incontrato il leader di Hayat Tahrir al Sham, Abu Mohammad Al Jolani. \”Israele crede di trarre vantaggi dalla situazione in Siria, ma non ci sara’ alcuna tolleranza verso qualsiasi tentativo di sottrarre territori. Israele deve rispettare l’integrità territoriale siriana invece di agire per mettere a rischio la sicurezza della regione. Lancio un appello alla comunità internazionale a intervenire contro le azioni illegali dello Stato ebraico\”, ha detto Fidan in conferenza stampa
“,”postId”:”5d1e9dbc-646d-4a24-b37c-c2146897c255″},{“timestamp”:”2024-12-22T16:24:21.013Z”,”timestampUtcIt”:”2024-12-22T17:24:21+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Siria: Fidan a Damasco: \”sradicare curdi Ypg\””,”content”:”
La Turchia e il nuovo governo siriano ribadiscono che non c’è posto per i separatisti curdi combattenti di Ypg nella nuova Siria. Un messaggio ribadito dal ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, che ha incontrato oggi a Damasco il leader dei ribelli Abu Mohammad Al Jolani. \”Il popolo siriano non vuole i separatisti di Ypg. Questa organizzazione mette a rischio l’integrità territoriale della Siria e bisogna intervenire per sradicarla il prima possibile. Dopo essersi liberata del partito Baath ora la Siria deve liberarsi di Ypg/Pkk, che vuole invaderne il territorio. Si tratta di, una organizzazione terroristica che vuole rubare territorio ai siriani\”, ha detto Fidan. La Turchia combatte le milizie curde di Ypg per la loro vicinanza al Pkk, gruppo separatista curdo con cui Ankara è in guerra dal 1984 e che figura nella lista delle organizzazioni terroristiche di Usa e Ue
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Le sanzioni contro la Siria devono essere revocate \”il prima possibile\”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan in conferenza stampa congiunta con il nuovo leader siriano, Abu al-Jolani a margine del loro colloquio. \”La comunità internazionale deve essere pienamente mobilitata affinché’ la Siria si rimetta in piedi e gli sfollati possano tornare nel loro Paese. Le sanzioni imposte al precedente regime devono essere revocate al più presto, in modo che i servizi possano essere forniti\”, ha sottolineato ancora Fidan, oggi in visita nella capitale siriana.
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Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ammonito che intende agire \”con forza e determinazione\” contro gli Houthi, all’indomani di un attacco dei ribelli yemeniti nella capitale, Tel Aviv, che ha ferito 16 persone. “Nello stesso modo in cui abbiamo agito con forza contro le braccia armate dell’asse del male iraniano, agiremo contro gli Houthi (…) con forza, determinazione e raffinatezza\”, ha dichiarato in un video diffuso dal suo ufficio. Gli Houthi fanno parte di quello che l’Iran chiama \”asse della resistenza\”, che comprende altri movimenti ostili a Israele, come Hamas e gli Hezbollah libanesi
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L’ufficio di Benyamin Netanyahu ha criticato duramente le parole dell’ex ministro e leader di opposizione Benny Gantz che accusava il premier israeliano di \”sabotare\” i negoziati per l’accordo sugli ostaggi con Hamas. \”Il sottomesso Gantz, che ha chiesto la fine della guerra prima ancora di entrare a Rafah, non può fare la predica al primo ministro Netanyahu sulla necessità di eliminare Hamas e sulla sacra missione di riportare a casa gli ostaggi\”, afferma l’Ufficio del primo ministro in una nota, ripresa da Times of Israel. \”Non è una coincidenza che da quando Gantz ha lasciato il governo per ragioni politiche, il primo ministro abbia inferto un colpo mortale a Hamas, schiacciato Hezbollah e intrapreso azioni dirette contro l’Iran, mosse che hanno portato alla caduta del regime di Assad in Siria\”, aggiunge il comunicato. Immediata la replica dell’ufficio del presidente di Unità Nazionale: \”Netanyahu hai già sabotato la possibilità di raggiungere un accordo sugli ostaggi in passato per paura di rompere la coalizione. Non ti permetteremo di farlo di nuovo quando ci sarà un vero accordo sul tavolo. Netanyahu, smettila di avere paura
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Il presidente di Unità Nazionale Benny Gantz ha criticato il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, sostenendo che sta ostacolando i colloqui con Hamas per il cessate il fuoco. Il leader di opposizione, ed ex ministro, ha dichiarato ai media che \”mentre i negoziatori lavorano, Netanyahu li sta nuovamente sabotando\”. Gantz ha detto che \”stiamo vivendo tempi delicati: la vita e la morte sono davvero in potere della lingua\”. Ha citato le parole del primo ministro in un’intervista della scorsa settimana: \”meno parliamo (dell’accordo), meglio è\” e ha aggiunto che \”come una replica, Netanyahu sta di nuovo correndo verso i media stranieri\”, riferendosi alla sua recente intervista al The Wall Street Journal
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L’aeronautica militare israeliana ritiene che il missile che ha colpito ieri Jaffa non sia stato intercettato a causa di un guasto tecnico del sistema di intercettazione dei missili Arrow e attende i risultati dei test. Lo riporta Haaretz.
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Il leader iraniano Ali Khamenei ha descritto come un \”gruppo di rivoltosi\” i militanti islamici del gruppo Hayat Tahrir al-Sham, che ha rovesciato il presidente siriano Bashar Assad sostenuto dall’Iran. \”Il gruppo sarà sconfitto dai giovani siriani\”, ha detto in un intervento oggi. \”Sono saliti al potere in Siria con l’aiuto e le cospirazioni degli stati stranieri. Hanno abusato della debolezza interna della Siria e creato caos e insicurezza in questo paese, ma presto emergerà in Siria un gruppo forte e onorevole che, a Dio piacendo, li supererà\”, ha sottolineato Khamenei, secondo quanto riferisce l’agenzia Irna. \”Un giovane siriano non ha nulla da perdere. La sua università, la sua scuola, la sua casa, la sua strada e la sua vita sono insicure. Quindi deve opporsi con forza e determinazione contro coloro che hanno complottato e creato questa insicurezza\”, ha aggiunto.
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Il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, si è recato in Siria per incontrare il capo della milizia Hts, leader in pectore del Paese, Abu Mohammad al-Jolani. Lo rende noto il governo di Ankara.
“,”postId”:”9a69cfac-a592-43c4-92f9-e749d5a29cd1″},{“timestamp”:”2024-12-22T11:56:22.607Z”,”timestampUtcIt”:”2024-12-22T12:56:22+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Cogat: \”Israele collabora con cristiani per aiutare Gaza\””,”content”:”
\”Una delegazione guidata dal Patriarca latino è entrata nella Striscia di Gaza attraverso il valico di Erez questa mattina. Con l’avvicinarsi del Natale, giovedì scorso sono stati consegnati aiuti umanitari a nome della delegazione del Patriarca. Lo Stato di Israele adotta misure in collaborazione con la comunità cristiana per alleviare le condizioni della popolazione cristiana della Striscia di Gaza, anche coordinando le partenze dalla Striscia di Gaza verso paesi terzi\”. Lo afferma su X il Cogat, Coordination of Government Activities in the Territories, e il messaggio è stato rilanciato dall’ambasciata israeliana presso la Santa Sede.
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Il nuovo leader siriano, al Jolani, afferma che il suo Paese non eserciterà più un’influenza \”negativa\” in Libano e rispetterà la sovranità del Paese vicino, ricevendo una delegazione guidata dal leader druso libanese Walid Jumblatt. La Siria non avrà più \”interferenze negative in Libano e rispetterà la sovranità del Libano, la sua integrità territoriale, la sua indipendenza decisionale e la sua stabilità\”, ha assicurato al Jolani.
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\”Preghiamo perché a Natale possa cessare il fuoco su tutti i fronti di guerra: in Terra Santa, in Ucraina , in tutto il Medio Oriente e nel mondo intero\”. Lo ha detto il Papa all’Angelus.
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\”Con dolore penso a Gaza, a tanta crudeltà, ai bambini mitragliati, ai bombardamenti di scuole e ospedali. Quanta crudeltà\”. Lo ha ribadito il Papa all’Angelus.
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Alla fine di una strada tortuosa su una collina nelle alture del Golan siriano, gran parte del quale è stato occupato da Israele, le auto superano un cartello in onore del presidente americano eletto, la colonia ‘Trump Heights’. Decorata con bandiere israeliane e americane, la colonia e’ un omaggio a Donald Trump che ha riconosciuto nel 2019 l’annessione da parte di Israele di due terzi di questo altopiano strategico situato ai confini tra Israele, Libano e Siria. Gli Usa sotto l’amministrazione di Trump sono stati il primo paese, e l’unico al momento, a riconoscere l’annessione israeliana. Cinque anni dopo, la colonia ‘Trump Heights’ ospita 26 famiglie in un insieme di case e roulotte improvvisate, ma con importanti piani di espansione in vista. Il suo direttore, Yarden Freimann, stima che entro un anno ‘Trump Heights’ raddoppiera’ la sua popolazione ed entro tre anni 99 famiglie si insedieranno in nuove case situate su ampi terreni. La colonia potrebbe presto beneficiare di un sostegno ufficiale, visto che il governo israeliano ha approvato il 15 dicembre lo stanziamento di 40 milioni di shekel (10,6 milioni di euro) di investimenti per raddoppiare la popolazione del Golan, in parte conquistato da Israele in Siria durante la guerra arabo-israeliana del 1967 e due terzi annessi nel 1981. L’annuncio fa seguito al rovesciamento di Bashar al-Assad nella vicina Siria, con i leader israeliani che vedono le nuove autorita’ del paese come una minaccia. E’ inoltre in vista un piano strategico per lo sviluppo della regione, che conta circa 30.000 coloni ebrei e circa 23.000 drusi, la cui presenza risale a prima dell’occupazione e che rimangono in gran parte fedeli alla Siria. Il piano prevede la creazione di tre nuove comunita’, una vicino a ‘Trump Heights’ e un’altra, potenzialmente su una controversa striscia di terra soggetta a controversia con Libano. A ‘Trump Heights’ la terra è già stata sgomberata per gettare le fondamenta di una cinquantina di nuove case. Dall’arrivo della prima famiglia nel 2021, la comunità è cresciuta e ora comprende circa 70 adulti e piu’ di 60 bambini di eta’ inferiore ai 13 anni venuti da tutto Israele.
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Almeno 28 persone sono rimaste uccise nei raid aerei lanciati la notte scorsa e oggi all’alba dagli Israele su Gaza. Secondo le autorità della Striscia, è stata colpita un’abitazione privata e un edificio scolastico che ospitava sfollati nel quartiere di Gaza City di al-Daraj. I militari israeliani sostengono che l’edificio era usato da Hamas.
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Intanto, il ministero della Sanità di Gaza fornisce un nuovo bilancio delle vittime, 45.259 dall’inizio della guerra il 7 ottobre 2023, dopo gli attacchi di Hamas in Israele in cui sono rimaste uccise 1200 persone ed altre 250 sono state sequestrate.
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Il ministero della Sanità del governo di Hamas per la Striscia di Gaza ha annunciato un nuovo bilancio di 45.259 vittime dall’inizio della guerra con Israele, più di 14 mesi fa. Almeno 32 persone sono state uccise nelle ultime 24 ore, ha affermato in un comunicato, aggiungendo che 107.627 persone sono state ferite nella Striscia dall’inizio della guerra innescata dall’azione di Hamas il 7 ottobre 2023.
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Israele \”schiaccerà la testa di Hezbollah\” se il gruppo terroristico violerà l’accordo di cessate il fuoco. Lo dice il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz secondo i media israeliani. \”Abbiamo disarcionato il serpente, e se Hezbollah non si ritira oltre il fiume Litani e cerca di violare il cessate il fuoco, gli schiacceremo la testa\”, ha detto Katz durante una visita a una postazione militare israeliana nel Libano meridionale. \”Non permetteremo agli agenti di Hezbollah di tornare nei villaggi del sud e di ristabilire l’infrastruttura terroristica che rappresentera’ una minaccia per le comunità del nord\”, ha aggiunto.
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Ieri Papa Francesco aveva accusato: \”Non hanno lasciato entrare il patriarca a Gaza come avevano promesso; e ieri sono stati bombardati dei bambini. Questa è crudeltà, non è guerra\”. Accuse che erano però state respinte da Israele. \”Non vi abbandonemeremo mai\” ha detto oggi il cardinale ai fedeli cristiani di Gaza durante la messa. LEGGI L’ARTICOLO
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Mentre i negoziatori cercano a Doha di elaborare un accordo di cessate il fuoco a Gaza, un funzionario israeliano ha dichiarato al Times of Israel che Hamas ha fornito “segni di vita” per diversi ostaggi. Novantasei dei 251 ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre rimangono a Gaza, compresi i corpi di almeno 34 morti confermati dalle Idf. Contemporaneamente, allmeno 28 persone sono rimaste uccise nei raid aerei lanciati la notte scorsa e oggi all’alba da Israele su Gaza. Secondo le autorità della Striscia, è stata colpita un’abitazione privata e un edificio scolastico che ospitava sfollati nel quartiere di Gaza City di al-Daraj. I militari israeliani sostengono che l’edificio era usato da Hamas. Intanto, il ministero della Sanità di Gaza fornisce un nuovo bilancio delle vittime, 45.259 dall’inizio della guerra il 7 ottobre 2023, dopo gli attacchi di Hamas in Israele in cui sono rimaste uccise 1200 persone ed altre 250 sono state sequestrate.
I colloqui tra Israele e Hamas per raggiungere un accordo di cessate il fuoco a Gaza e di rilascio degli ostaggi sono completati al 90%, ma restano questioni chiave che devono essere risolte. Lo ha detto alla Bbc un alto funzionario palestinese coinvolto nei colloqui. Uno dei principali punti critici è la continua presenza militare israeliana nel corridoio di Filadelfia, una striscia di terra strategicamente importante nella parte meridionale di Gaza, lungo il confine con l’Egitto. Nella notte nuovi raid a Gaza, sei le vittime. Scontro tra il Papa e Israele. Il pontefice accusa: “A Gaza crudeltà, bombardati bambini, questa non è guerra”. Immediata la risposta di Israele: “Le critiche del Papa sono scollegate dalla lotta al terrorismo. Il Pontefice usa un doppio standard”. Intanto il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha dichiarato al Wall Street Journal che non firmerà un accordo sugli ostaggi se questo implica la fine della guerra a Gaza, che potrà terminare solo con la rimozione completa di Hamas.
Itanto, il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, si è recato in Siria per incontrare il capo della milizia Hts, leader in pectore del Paese, Abu Mohammad al-Jolani.
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Israele accetta liberare 200 palestinesi condannati a ergastolo
Israele ha accettato di rilasciare circa 200 prigionieri che stanno scontando l’ergastolo in un eventuale accordo di liberazione degli ostaggi: lo ha detto una fonte palestinese ad Haaretz, aggiungendo però che permangono dei disaccordi riguardo all’identità di coloro che saranno liberati
Siria: Fidan da Jolani; “necessario proteggere minoranze”
La Turchia e il presidente Recep Tayyip Erdogan rimangono al fianco del nuovo governo siriano. È il messaggio consegnato dal capo della diplomazia turca Hakan Fidan al leader della nuova Siria Abu Mohammed al Jolani, oggi a Damasco. Ad al-Jolani Fidan ha voluto anche ribadire che per il governo turco e’ necessario in questa fase “proteggere le minoranze e consolidare il primato del diritto”. “I giorni più difficili sono alle spalle e tutte le minoranze etniche e religiose della Siria ora vivranno serene. D’ora in poi saranno i siriani a decidere del futuro del Paese. La Turchia e il presidente Erdogan sono sempre stati e continuano a essere al fianco dei siriani”, ha affermato Fidan rendendo noto di aver anche parlato con Jolani del ritorno dei profughi: “in questo momento però – ha puntualizzato – è assolutamente necessario consolidare il primato del diritto e proteggere le minoranze” e “non lasciar fuori nessun gruppo religioso o etnico” dal processo. Fidan ha anche chiesto di “revocare al più presto le sanzioni internazionali” che ancora gravano sul Paese e di “rimettere urgentemente in piedi tutte le istituzioni statali”.
Siria, Fidan: “Israele tenga giu’ le mani dalla Siria”
“Israele abbandoni qualsiasi mira sul territorio siriano”. È il monito che giunge da Damasco, dove oggi il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, ha incontrato il leader di Hayat Tahrir al Sham, Abu Mohammad Al Jolani. “Israele crede di trarre vantaggi dalla situazione in Siria, ma non ci sara’ alcuna tolleranza verso qualsiasi tentativo di sottrarre territori. Israele deve rispettare l’integrità territoriale siriana invece di agire per mettere a rischio la sicurezza della regione. Lancio un appello alla comunità internazionale a intervenire contro le azioni illegali dello Stato ebraico”, ha detto Fidan in conferenza stampa
Siria: Fidan a Damasco: “sradicare curdi Ypg”
La Turchia e il nuovo governo siriano ribadiscono che non c’è posto per i separatisti curdi combattenti di Ypg nella nuova Siria. Un messaggio ribadito dal ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, che ha incontrato oggi a Damasco il leader dei ribelli Abu Mohammad Al Jolani. “Il popolo siriano non vuole i separatisti di Ypg. Questa organizzazione mette a rischio l’integrità territoriale della Siria e bisogna intervenire per sradicarla il prima possibile. Dopo essersi liberata del partito Baath ora la Siria deve liberarsi di Ypg/Pkk, che vuole invaderne il territorio. Si tratta di, una organizzazione terroristica che vuole rubare territorio ai siriani”, ha detto Fidan. La Turchia combatte le milizie curde di Ypg per la loro vicinanza al Pkk, gruppo separatista curdo con cui Ankara è in guerra dal 1984 e che figura nella lista delle organizzazioni terroristiche di Usa e Ue
Siria: Fidan, revocare sanzioni a Damasco “prima possibile”
Le sanzioni contro la Siria devono essere revocate “il prima possibile”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan in conferenza stampa congiunta con il nuovo leader siriano, Abu al-Jolani a margine del loro colloquio. “La comunità internazionale deve essere pienamente mobilitata affinché’ la Siria si rimetta in piedi e gli sfollati possano tornare nel loro Paese. Le sanzioni imposte al precedente regime devono essere revocate al più presto, in modo che i servizi possano essere forniti”, ha sottolineato ancora Fidan, oggi in visita nella capitale siriana.
Netanyahu: “Agiremo con forza contro gli Houthi”
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ammonito che intende agire “con forza e determinazione” contro gli Houthi, all’indomani di un attacco dei ribelli yemeniti nella capitale, Tel Aviv, che ha ferito 16 persone. “Nello stesso modo in cui abbiamo agito con forza contro le braccia armate dell’asse del male iraniano, agiremo contro gli Houthi (…) con forza, determinazione e raffinatezza”, ha dichiarato in un video diffuso dal suo ufficio. Gli Houthi fanno parte di quello che l’Iran chiama “asse della resistenza”, che comprende altri movimenti ostili a Israele, come Hamas e gli Hezbollah libanesi
L’ufficio di Netanyahu a Gantz. “‘non fare la predica al premier”
L’ufficio di Benyamin Netanyahu ha criticato duramente le parole dell’ex ministro e leader di opposizione Benny Gantz che accusava il premier israeliano di “sabotare” i negoziati per l’accordo sugli ostaggi con Hamas. “Il sottomesso Gantz, che ha chiesto la fine della guerra prima ancora di entrare a Rafah, non può fare la predica al primo ministro Netanyahu sulla necessità di eliminare Hamas e sulla sacra missione di riportare a casa gli ostaggi”, afferma l’Ufficio del primo ministro in una nota, ripresa da Times of Israel. “Non è una coincidenza che da quando Gantz ha lasciato il governo per ragioni politiche, il primo ministro abbia inferto un colpo mortale a Hamas, schiacciato Hezbollah e intrapreso azioni dirette contro l’Iran, mosse che hanno portato alla caduta del regime di Assad in Siria”, aggiunge il comunicato. Immediata la replica dell’ufficio del presidente di Unità Nazionale: “Netanyahu hai già sabotato la possibilità di raggiungere un accordo sugli ostaggi in passato per paura di rompere la coalizione. Non ti permetteremo di farlo di nuovo quando ci sarà un vero accordo sul tavolo. Netanyahu, smettila di avere paura
Leader opposizione Gantz: “Netanyahu sta sabotando i negoziati”
Il presidente di Unità Nazionale Benny Gantz ha criticato il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, sostenendo che sta ostacolando i colloqui con Hamas per il cessate il fuoco. Il leader di opposizione, ed ex ministro, ha dichiarato ai media che “mentre i negoziatori lavorano, Netanyahu li sta nuovamente sabotando”. Gantz ha detto che “stiamo vivendo tempi delicati: la vita e la morte sono davvero in potere della lingua”. Ha citato le parole del primo ministro in un’intervista della scorsa settimana: “meno parliamo (dell’accordo), meglio è” e ha aggiunto che “come una replica, Netanyahu sta di nuovo correndo verso i media stranieri”, riferendosi alla sua recente intervista al The Wall Street Journal
Idf: “Il missile dallo Yemen non intercettato per un guasto”
L’aeronautica militare israeliana ritiene che il missile che ha colpito ieri Jaffa non sia stato intercettato a causa di un guasto tecnico del sistema di intercettazione dei missili Arrow e attende i risultati dei test. Lo riporta Haaretz.
Khamenei: “In Siria solo rivoltosi, i giovani li sconfiggeranno”
Il leader iraniano Ali Khamenei ha descritto come un “gruppo di rivoltosi” i militanti islamici del gruppo Hayat Tahrir al-Sham, che ha rovesciato il presidente siriano Bashar Assad sostenuto dall’Iran. “Il gruppo sarà sconfitto dai giovani siriani”, ha detto in un intervento oggi. “Sono saliti al potere in Siria con l’aiuto e le cospirazioni degli stati stranieri. Hanno abusato della debolezza interna della Siria e creato caos e insicurezza in questo paese, ma presto emergerà in Siria un gruppo forte e onorevole che, a Dio piacendo, li supererà”, ha sottolineato Khamenei, secondo quanto riferisce l’agenzia Irna. “Un giovane siriano non ha nulla da perdere. La sua università, la sua scuola, la sua casa, la sua strada e la sua vita sono insicure. Quindi deve opporsi con forza e determinazione contro coloro che hanno complottato e creato questa insicurezza”, ha aggiunto.
Ankara: “Ministro Esteri turco in Siria per vedere al-Jolani”
Il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, si è recato in Siria per incontrare il capo della milizia Hts, leader in pectore del Paese, Abu Mohammad al-Jolani. Lo rende noto il governo di Ankara.
Cogat: “Israele collabora con cristiani per aiutare Gaza”
“Una delegazione guidata dal Patriarca latino è entrata nella Striscia di Gaza attraverso il valico di Erez questa mattina. Con l’avvicinarsi del Natale, giovedì scorso sono stati consegnati aiuti umanitari a nome della delegazione del Patriarca. Lo Stato di Israele adotta misure in collaborazione con la comunità cristiana per alleviare le condizioni della popolazione cristiana della Striscia di Gaza, anche coordinando le partenze dalla Striscia di Gaza verso paesi terzi”. Lo afferma su X il Cogat, Coordination of Government Activities in the Territories, e il messaggio è stato rilanciato dall’ambasciata israeliana presso la Santa Sede.
Jolani: “Siria non eserciterà più interferenze negative in Libano”
Il nuovo leader siriano, al Jolani, afferma che il suo Paese non eserciterà più un’influenza “negativa” in Libano e rispetterà la sovranità del Paese vicino, ricevendo una delegazione guidata dal leader druso libanese Walid Jumblatt. La Siria non avrà più “interferenze negative in Libano e rispetterà la sovranità del Libano, la sua integrità territoriale, la sua indipendenza decisionale e la sua stabilità”, ha assicurato al Jolani.
Papa: “A Natale cessi il fuoco ovunque”
“Preghiamo perché a Natale possa cessare il fuoco su tutti i fronti di guerra: in Terra Santa, in Ucraina , in tutto il Medio Oriente e nel mondo intero”. Lo ha detto il Papa all’Angelus.
Papa: “A Gaza bambini mitragliati, quanta crudeltà”
“Con dolore penso a Gaza, a tanta crudeltà, ai bambini mitragliati, ai bombardamenti di scuole e ospedali. Quanta crudeltà”. Lo ha ribadito il Papa all’Angelus.
Siria: “Su Golan occupato da Israele una colonia dedicata a Trump”
Alla fine di una strada tortuosa su una collina nelle alture del Golan siriano, gran parte del quale è stato occupato da Israele, le auto superano un cartello in onore del presidente americano eletto, la colonia ‘Trump Heights’. Decorata con bandiere israeliane e americane, la colonia e’ un omaggio a Donald Trump che ha riconosciuto nel 2019 l’annessione da parte di Israele di due terzi di questo altopiano strategico situato ai confini tra Israele, Libano e Siria. Gli Usa sotto l’amministrazione di Trump sono stati il primo paese, e l’unico al momento, a riconoscere l’annessione israeliana. Cinque anni dopo, la colonia ‘Trump Heights’ ospita 26 famiglie in un insieme di case e roulotte improvvisate, ma con importanti piani di espansione in vista. Il suo direttore, Yarden Freimann, stima che entro un anno ‘Trump Heights’ raddoppiera’ la sua popolazione ed entro tre anni 99 famiglie si insedieranno in nuove case situate su ampi terreni. La colonia potrebbe presto beneficiare di un sostegno ufficiale, visto che il governo israeliano ha approvato il 15 dicembre lo stanziamento di 40 milioni di shekel (10,6 milioni di euro) di investimenti per raddoppiare la popolazione del Golan, in parte conquistato da Israele in Siria durante la guerra arabo-israeliana del 1967 e due terzi annessi nel 1981. L’annuncio fa seguito al rovesciamento di Bashar al-Assad nella vicina Siria, con i leader israeliani che vedono le nuove autorita’ del paese come una minaccia. E’ inoltre in vista un piano strategico per lo sviluppo della regione, che conta circa 30.000 coloni ebrei e circa 23.000 drusi, la cui presenza risale a prima dell’occupazione e che rimangono in gran parte fedeli alla Siria. Il piano prevede la creazione di tre nuove comunita’, una vicino a ‘Trump Heights’ e un’altra, potenzialmente su una controversa striscia di terra soggetta a controversia con Libano. A ‘Trump Heights’ la terra è già stata sgomberata per gettare le fondamenta di una cinquantina di nuove case. Dall’arrivo della prima famiglia nel 2021, la comunità è cresciuta e ora comprende circa 70 adulti e piu’ di 60 bambini di eta’ inferiore ai 13 anni venuti da tutto Israele.
Raid israeliani su Gaza, almeno 28 morti
Almeno 28 persone sono rimaste uccise nei raid aerei lanciati la notte scorsa e oggi all’alba dagli Israele su Gaza. Secondo le autorità della Striscia, è stata colpita un’abitazione privata e un edificio scolastico che ospitava sfollati nel quartiere di Gaza City di al-Daraj. I militari israeliani sostengono che l’edificio era usato da Hamas.
Intanto, il ministero della Sanità di Gaza fornisce un nuovo bilancio delle vittime, 45.259 dall’inizio della guerra il 7 ottobre 2023, dopo gli attacchi di Hamas in Israele in cui sono rimaste uccise 1200 persone ed altre 250 sono state sequestrate.
Hamas: “Nuovo bilancio a Gaza è di 45.259 morti”
Il ministero della Sanità del governo di Hamas per la Striscia di Gaza ha annunciato un nuovo bilancio di 45.259 vittime dall’inizio della guerra con Israele, più di 14 mesi fa. Almeno 32 persone sono state uccise nelle ultime 24 ore, ha affermato in un comunicato, aggiungendo che 107.627 persone sono state ferite nella Striscia dall’inizio della guerra innescata dall’azione di Hamas il 7 ottobre 2023.
Katz: “Se viola tregua schiacceremo testa Hezbollah”
Israele “schiaccerà la testa di Hezbollah” se il gruppo terroristico violerà l’accordo di cessate il fuoco. Lo dice il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz secondo i media israeliani. “Abbiamo disarcionato il serpente, e se Hezbollah non si ritira oltre il fiume Litani e cerca di violare il cessate il fuoco, gli schiacceremo la testa”, ha detto Katz durante una visita a una postazione militare israeliana nel Libano meridionale. “Non permetteremo agli agenti di Hezbollah di tornare nei villaggi del sud e di ristabilire l’infrastruttura terroristica che rappresentera’ una minaccia per le comunità del nord”, ha aggiunto.
Medioriente, il patriarca di Gerusalemme Pizzaballa è entrato a Gaza e ha celebrato messa
Ieri Papa Francesco aveva accusato: “Non hanno lasciato entrare il patriarca a Gaza come avevano promesso; e ieri sono stati bombardati dei bambini. Questa è crudeltà, non è guerra”. Accuse che erano però state respinte da Israele. “Non vi abbandonemeremo mai” ha detto oggi il cardinale ai fedeli cristiani di Gaza durante la messa. LEGGI L’ARTICOLO
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