«Bilancio miracoloso? In realtà non ci sono idee e agli assessori mancano competenze specifiche»

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Se per il sindaco Rasero il bilancio di previsione, approvato nei giorni scorsi, è «eccezionale, incredibile, che ha del miracoloso», la musica cambia sentendo il parere dell’opposizione alla quale, per motivi tecnici, è stata cassata la possibilità di proporre emendamenti. Intanto, pochi giorni dopo l’approvazione del documento (con i soli voti della maggioranza) sono scoppiati altri due casi: il termovalorizzatore e la cacciata dalla Giunta dell’assessore Bovino. L’opposizione, incalzata dal consigliere Michele Miravalle (Pd), parla per un’ora e mezza elencando tutte le problematiche a cui non sarebbero state date risposte.

«Come sul traffico per il quale questa amministrazione ha dimostrato che non intende fare nulla, salvo peggiorarlo – osserva Massimo Cerruti (Movimento 5 Stelle) – Non ci sono risorse, idee e neanche programmi. Il Piano urbano è finito nel cassetto, si va avanti a spot con decisioni schizofreniche». «Questa amministrazione – continua Cerruti – non sta facendo nulla di quanto promesso agli elettori, mentre se ne esce con l’idea di costruire un termovalorizzatore, che potrebbe stravolgere la nostra città, non previsto nel programma elettorale, “infrangendo” l’idea stessa di democrazia».

«Siamo in una città in declino pazzesco da tanti punti di vista, a cominciare dalla Sanità, con un’amministrazione poco interessata al bene comune – incalza Paolo Crivelli (Prendiamoci cura di Asti) – L’inquinamento è un grosso problema, ma non viene affrontato; io ho a cuore il verde e i parchi, ma loro ci hanno messo tre anni a fare un concorso di idee per il Parco degli Astigiani. In Cina, dove il sindaco va quasi ogni mese, stanno costruendo 70.000 parchi. Perché non si ispira ai cinesi e non ne realizza almeno uno?».

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Per il consigliere Roberto Vercelli (Pd) dal bilancio «non si capisce bene cosa intendano fare con l’Asp, per la quale non è stata spesa una parola», ma anche sul fronte del sociale la situazione mostra parecchie criticità: «Ad Asti crescono le nuove povertà e il problema della casa – aggiunge – L’Atc gestisce 1.400 alloggi, molti sono assegnati, ma non occupati perché in una situazione di degrado. Poi, anche l’anno scorso, avevamo suggerito di avviare, almeno in un quartiere, la presenza dell’infermiere e del vigile di zona per dare risposta ai cittadini. Era stato approvato un nostro emendamento da 50.000 euro per avviare il progetto, ma non si è fatto nulla».

Impietoso il giudizio che dà Gianfranco Miroglio (Verdi): «Un bilancio deludentissimo, mancano completamente le tematiche ambientali, non si è parlato di prospettive di sostenibilità, salvo buttare lì dei “flash” a dir poco incomprensibili. L’assessore all’Ambiente, parlando di un progetto di raccolta delle acque piovane con delle vasche da posizionare nei parchi, è stato di una superficialità assoluta. Sulle piste ciclabili il nulla e vedete lo stato in cui sono. L’idea del termovalorizzatore, proposto solo per fare cassa, è il coniglio pazzo uscito dal cilindro del sindaco». Luciano Sutera (Pd) analizza le difficoltà nel presentare emendamenti «non avendo la disponibilità finanziaria e i dati corretti a disposizione: o il sindaco ci darà la possibilità di avere questi dati o, alla prima occasione utile, ad esempio al prossimo essestamento, presenteremo un numero tale di emendamenti, su tutti i capitoli, che andremo ad azzeccare quello giusto».

Secondo la consigliera Maria Ferlisi (Pd) il bilancio manca di progettualità: «Nuove aziende, industrie, lavoro, questo bilancio non ha una visione strategica e trascura i servizi sociali, i trasporti, la sicurezza e la tutela ambientale. È un documento che non rispetta i bisogni fondamentale dei nostri concittadini, ma si limita a gestire il presente, male, senza affrontare i problemi alla radice». Roberto Migliasso (Asti Oltre) si dice molto preoccupato per la riduzione degli investimenti: «Dobbiamo incontrare le associazioni di categoria, l’Unione Industriale, l’Unione Commercianti, gli architetti, perché se la città non ha futuro, noi dobbiamo trovare il modo di darglielo. Il sindaco ha chiosato elencando i problemi delle altre città, forse è il caso che guardi i progetti che fanno, come a Novara dove caleranno 1.600 posti di lavoro».

Una dura analisi è quella tracciata da Vittoria Briccarello (Uniti si può) che elencando problemi su molti temi, come decrescita dei servizi all’ospedale, mancanza di politiche per i giovani che obbligano molti di loro ad andare a vivere e lavorare fuori città oltre alla diminuzione dei fondi per gli investimenti, spiega: «Asti è da tempo in balia delle scemenze e dei giochi di potere che avvengono tra il primo cittadino e altre forze in causa. È la dimostrazione che ormai questo sindaco e questa amministrazione sono quasi tutti scissi dalla realpolitik che invece cerchiamo di fare noi, stando il più possibile in mezzo alla gente».

Mario Malandrone (Ambiente Asti) imputa l’assenza di progetti e di una visione sui grandi temi anche, ma non solo, «alla mancanza di competenze tecniche specifiche dei singoli assessori selezionati dal “centro per l’impiego” (Rasero ndr): Origlia è bravo a fare il PR sulle manifestazioni pubbliche, ma sull’Agricoltura cosa ha fatto? Giacomini sull’Ambiente, che è anche presidente del Cbra, è non pervenuto; Bovino, appena mandato via non ha mai brillato; Zollo deludente ci racconta le analisi fatte dal dirigente; Bologna porta a casa un progetto sul campo rom, grazie al dirigente su un ordine del giorno che avevamo proposto noi; Amasio all’Urbanistica ci ha detto che i tempi degli uffici sono pessimi; Morra ai Lavori Pubblici è sì un tecnico, ma ha un atteggiamento curioso: quando nel suo settore ci sono disastri è colpa degli altri, vedi i buchi sulle strade, quando le cose vanno bene è merito suo e dell’amministrazione».

[nella foto i consiglieri di minoranza]





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