Compravendita auto usate: come funziona la truffa dell’identità per finanziamento

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Da qualche anno a questa parte, un raggiro online colpisce sempre più acquirenti e venditori di auto usate: è la truffa dell’identità per finanziamento. Sostanzialmente basata sul furto d’identità di utenti in buona fede, prevede l’accensione di un finanziamento a proprio nome, erogato però a malintenzionati in Rete. Ma come funziona nel dettaglio e, soprattutto, come difendersi?

Quello delle truffe è un problema sempre più diffuso all’interno delle compravendite di veicoli usati tra privati. Per questa ragione, è indispensabile proteggersi scegliendo piattaforme di pagamento al 100% sicure sia per il compratore che per il venditore, come ad esempio Owny.

Cosa è la truffa del finanziamento

Come già accennato in apertura, la truffa del finanziamento è uno dei raggiri che stanno prendendo sempre più piede sul mercato privato delle auto usate. Il crimine informatico, messo a punto da esperti cybercriminali, in breve prevede:

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  • il furto della propria identità e di altre informazioni sensibili, come i dati bancari;
  • la sottoscrizione di un finanziamento a proprio nome, tuttavia erogato ai malintenzionati.

Nella sostanza, il truffatore fugge con il denaro erogato con il finanziamento e l’ignaro utente – sia esso il venditore e il compratore – si ritrova all’improvviso con solleciti di pagamento da banche o finanziarie e, seppur meno frequentemente, con ammanchi sul conto corrente. Ma come avviene il raggiro, nel dettaglio?

La fase di sottrazione delle informazioni personali

La prima fase della truffa, come facile intuire, si basa sulla sottrazione delle informazioni personali. Per far ciò, il malintenzionato può indipendentemente fingersi un compratore interessato al proprio veicolo o, ancora, assumere il ruolo di falso venditore. Una volta avvenuto il primo contatto con il malcapitato, il truffatore può iniziare a richiedere insistentemente:

  • una copia dei documenti di identità della controparte, giustificando la richiesta con la necessità di sicurezza e protezione da possibile truffe o raggiri;
  • il libretto del veicolo, con la scusa di volerlo sottoporre alla propria assicurazione per un preventivo di spesa;
  • la firma di un documento di accordo preliminare, con o senza anticipo, sostenendo serva per una maggiore certezza l’accordo vada in porto.

Raccolte queste informazioni, il truffatore sparisce e la controparte in buonafede – il compratore oppure il venditore – pensa semplicemente che il malintenzionato non sia più interessato alla compravendita. In realtà, il criminale passa alla fase successiva del raggiro.

La fase della richiesta di finanziamento

Raggirata la controparte, il truffatore si trova tra le mani delle informazioni preziose: il documento di identità del malcapitato, l’eventuale libretto di un veicolo e una firma, che può manipolare a suo piacimento. Può quindi procedere:

  • ad aprire uno o più conti corrente online falsi intestati alla vittima, se non dispone già degli accessi all’home banking del truffato;
  • a richiedere un finanziamento online a nome del malcapitato, presentando appunto i documenti di identità, la firma e altre informazioni a sua disposizione.

Una volta che il finanziamento viene approvato ed erogato, il truffatore incassa il denaro e scompare.

La fase della scoperta

Nelle fasi precedenti del raggiro, il malcapitato di turno è del tutto inconsapevole di essere stato truffato. La scoperta avviene solitamente dopo uno o più mesi dal raggiro, quando:

  • l’istituto di credito o la finanziaria inoltrano un sollecito di pagamento per le rate del finanziamento;
  • seppur in casi più rari, quando nota ammanchi sul conto corrente. Questa situazione è possibile solo se, tramite tecniche di phishing, il truffatore ha avuto anche accesso alle credenziali bancarie della sua vittima.

A questo punto, il malcapitato si troverà a dover intraprendere una serie di passi – alcuni anche economicamente costosi – per dimostrare di essere stato raggirato e, di conseguenza, di non essere responsabile del pagamento delle rate del finanziamento. Ad esempio:

  • dovrà sporgere denuncia alle autorità, per il furto d’identità subito;
  • dovrà produrre tutta la documentazione necessaria per dimostrare di non aver mai richiesto il finanziamento, né di aver accesso ai conti corrente fittizi eventualmente aperti dal truffatore;
  • in caso di addebito delle rate, seguire tutta la procedura per l’interruzione del finanziamento e la restituzione del maltolto.

Oltre a doversi fare assistere da un legale, la persona colpita dovrà anche provvedere al cambio dei documenti di identità e di tutte le credenziali ai servizi di cui si avvale, poiché il truffatore potrebbe avervi accesso in qualsiasi momento, in virtù delle informazioni in suo possesso.

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Come difendersi dalla truffa del finanziamento

Ma come difendersi dalla truffa del finanziamento? In linea generale, i documenti di identità non dovrebbero mai essere consegnati in copia digitale a sconosciuti. Se la controparte desidera controllarli, per accertarsi di non essere di fronte a un truffatore, è meglio incontrarsi dal vivo e mostrarli, magari contestualmente verificando le condizioni del veicolo.

Ancora, è sempre indicato non firmare contratti che non siano proposti di persona, soprattutto se la firma non avviene in presenza di testimoni o, ancora, di un notaio o di un avvocato. Infine, controllare sempre attentamente le mail e i messaggi SMS che si ricevono, poiché potrebbero essere dei tentativi di phishing, allo scopo di sottrarre le credenziali bancarie.

Naturalmente, il modo più semplice per proteggersi è avvalersi di servizi di pagamento sicuro non soggetti a truffe o raggiri, come Owny, che inoltre si occupa anche di effettuare verifiche documentali dedicate e il riconoscimento dei soggetti nella compravendita, così da eliminare qualsiasi rischio.



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