I marchi di moda più cruelty free: i vincitori del Peta Fashion Awards 2024

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La gentilezza è sempre di moda. I brand che hanno vinto i Peta Fashion Awards 2024. 

Peta, un’organizzazione internazionale di beneficenza che protegge i diritti degli animali in tutto il mondo, ha
annunciato i vincitori dei Peta Fashion Awards 2024, che premiano i pionieri del settore che rendono la moda più rispettosa degli animali e del pianeta.

“Dalle passerelle senza piume alle borse in tessuti innovativi, la moda cruelty-free è migliore che mai. – afferma la vicepresidente dei progetti aziendali della PETA Yvonne TaylorI nostri Fashion Awards dimostrano che la gentilezza è sempre di moda e speriamo che i nostri vincitori diano impulso a ulteriori progressi nel settore”.

Chi sono i vincitori dei Peta Fashion Awards 2024

Best Luxury Moment. Il premio è stato assegnato a Marc Jacobs che smetterà di usare pelli di animali esotici, tra cui coccodrillo, lucertola, struzzo, serpente e altri nelle sue collezioni. Il marchio di moda Marc Jacobs si è unito ad altri brand come Burberry, Chanel, Carolina Herrera, Diane von Furstenberg, Jean Paul Gaultier, Karl Lagerfeld, Nordstrom, Stella McCartney, Victoria Beckham e Vivienne Westwood.

Red Carpet Award. Il premio va al principe William che ha scelto di indossare per gli Earthshot Prize Awards del 2024 le sneakers Purified, realizzate con l’innovativo materiale in fibra di banana, Bananatex.

Best catwalk moment. La settimana della moda di Copenaghen si è aggiudicata il premio “best catwalk moment” per la sua decisione di bandire le pelli di animali selvatici e le piume selvatiche dalle sue passerelle.

Best Vegan Shoes. Il premio è stato assegnato agli stivali UGG in segutio alla collaborazione con Collina Strada, proponendo scarpe completamente prive di lana e altri ingredienti di origine animale.

Best Vegan Fur. ECOPEL Flur aveva già creato la prima pelliccia vegana al mondo utilizzando ingredienti derivati ​​dalle piante. L’innovazione più recente dell’azienda “Flur” è interamente di origine biologica, realizzata senza componenti derivati ​​dal petrolio, dimostrando che la pelliccia del futuro è realizzata senza uccidere animali e senza danneggiare il pianeta.

Innovation of the Year. Il premio è andato all’azienda Fibe per il suo tessuto derivato dalle patate. Utilizzando poca acqua lo rende un buon sostituto vegano per lana o seta. Il materiale è compostabile e riciclabile alla fine del suo ciclo di vita.

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Best Vegan Wool. Il premio è andato all’azienda italiana Opera Campi per le sue collezioni in canapa ecologica.

TUTTI GLI ALTRI PREMI ASSEGNATI AL PETA FASHION AWARDS QUI

Pharrell Williams, in qualità di direttore creativo della linea uomo di Louis Vuitton, è stato nominato il “Cattivo dell’anno” per essersi rifiutato di vietare pellicce e pelli di animali selvatici dalle sue collezioni. Georgina Rodríguez, invece, è stata nominata “Peggior vestita dell’anno” per la sua inclinazione a indossare pellicce di animali.

PETA: “Gli animali non sono nostri da indossare”

Ogni anno più di 1 miliardo di animali vengono macellati nell’industria mondiale della pelle, afferma l’organizzazione. Gli alligatori vengono tenuti in anguste vasche e brutalmente bastonati a morte, mentre i serpenti vengono inchiodati agli alberi e aperti per le pellicce di animali selvatici. Le pecore allevate per la lana vengono regolarmente mutilate, maltrattate e alla fine uccise. Gli animali negli allevamenti di pellicce trascorrono l’intera vita in sporche gabbie metalliche prima di essere uccisi tramite gas, avvelenamento o elettrocuzione. Le capre vengono tosate violentemente per il cashmere, che causa anche la desertificazione, e gli uccelli vengono comunemente spennati vivi per ottenere piumini.

Questo filmato dell’associazione Peta mostra come i lavoratori vengono addestrati a uccidere e scuoiare i coccodrilli, tutto per “moda”.

Benessere animale, cosa stanno facendo i grandi brand di moda?

Quindici anni fa, Giorgio Armani ha deciso di eliminare completamente l’uso delle pellicce dalle sue collezioni, segnando un punto di svolta epocale nell’industria della moda. Da allora cosa è cambiato? Si è raggiunta davvero da parte delle grandi aziende del mondo della moda questa consapevolezza o siamo ancora troppo indietro?

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Sulla strada della dismissione delle pellicce abbiamo visto anno dopo anno aggiungersi tanti brand, come Gucci, Versace, Prada, Valentino e Dolce&Gabbana, ma c’è ancora tanto da fare, specie su pelli, piume e su tutti gli altri filati. – spiega a TeleAmbiente Simone Pavesi,responsabile LAV Area Moda Animal Free L’impegno delle aziende dichiarato pubblicamente, rispetto agli obiettivi dell’Agenda 2030, è una leva utile per convincere e spiegare alle aziende la necessità di smettere queste produzioni, in favore di next-gen materials, materiali sostenibili di nuova generazione già oggi disponibili e animal free”.





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