Con il proprio stile tecnico-chic contemporaneo e i suoi capi leggeri dai volumi generosi, Mordecai ha centrato l’obiettivo. Nato con l’idea di reinventare il menswear in uno spirito sportivo e workwear più raffinato e versatile, il brand italiano lanciato da Ludovico Bruno con lo showroom Riccardo Grassi e il produttore Hostage ha ottenuto subito notevole successo. Posizionatosi nel segmento del lusso accessibile, in tre stagioni il brand ha attirato quasi 60 rivenditori multimarca. In questa stagione è approdato nel grande magazzino Printemps a Parigi e da Bergdorf Goodman a New York e si prepara a svelare la sua linea femminile a gennaio.
Il lancio avverrà in un evento a Milano il 18 gennaio, durante la settimana della moda maschile, in cui Mordecai presenta le proprie collezioni fin dagli esordi. Se l’idea del progetto è germogliata nel 2022, la prima collezione è stata presentata nel giugno 2023 – si trattava della Primavera-Estate 2024. Dopo circa 15 anni di lavoro come designer per diverse case di moda, Ludovico Bruno ha fatto tesoro della sua solida esperienza per compiere il grande passo e mettersi in proprio.
Diplomato alla scuola di design milanese NABA, Bruno ha lavorato soprattutto per il marchio di maglieria Sansovino 6 di Edward Buchanan, poi a New York per l’americano Philipp Lim. Rientrato a Milano nel 2014, entra in Moncler, come senior designer, prima per le linee Moncler Gamme Rouge by Giambattista Valli, poi per Moncler Gamme Bleu by Thom Browne fino a dirigere il progetto Genius. Dopo dieci anni, nel 2020, entra a far parte del New Guards Group per gestire lo sviluppo e la produzione delle collezioni dell’etichetta Ambush di Yoon Ahn.
Per il suo progetto, Mordecai ha trovato due partner forti, pur mantenendo il controllo del 29% delle quote: lo showroom milanese Riccardo Grassi, che possiede il 20% dell’etichetta, e soprattutto il produttore Hostage, azionista di maggioranza con il 51%.
L’azienda è stata creata a Empoli, vicino a Firenze, nel 2007, insieme al socio Martino Mazzoni, da Azzurra e Giampaolo Morelli, che nel 2012 hanno preso in mano le redini dell’azienda di famiglia Pellemoda, fondata nel 1979 dal padre Bruno Morelli e specializzata in capi di pelletteria. Raggruppate dal 2020 all’interno di Morelli Holding, il cui fatturato supera gli 80 milioni di euro, le due aziende lavorano da anni per i principali marchi del lusso, in particolare francesi e italiani.
“Abbiamo una grande competenza e volevamo poterla tradurre attraverso un marchio contemporaneo con una forte attenzione all’outerwear, che è il nostro punto di forza. Il contributo di Hostage è strategico per Mordecai, che beneficia di tutta la nostra catena di fornitura”, spiega Azzurra Morelli.
“La produzione è suddivisa tra i nostri siti in Toscana e laboratori specializzati in Italia, in particolare a Modena per la maglieria, uno dei focus di Mordecai, mentre ci affidiamo a dei partner esteri per i prodotti posizionati nella fascia di prezzo entry-level: i jersey e le felpe in Portogallo, gli articoli sportivi in cotone in Tunisia e i piumini in Romania”, continua.
Mordecai tenta di ridefinire l’abbigliamento maschile moderno e senza tempo, rivolgendosi anche alle donne attraverso capi unisex. Il brand fonde diverse ispirazioni, come lo sport, in particolare le arti marziali nella proposta di giacche kimono e di ampi pantaloni cargo, il mondo dei prodotti utility, e anche un lato nomade, in cui utilizza, tra gli altri elementi, motivi etnici dei tappeti berberi. Piumini, giubbotti e giacconi sono rivisitati con costruzioni originali e materiali e dettagli tecnici. L’insieme dell’offerta è declinato in una tavolozza minimalista di toni neutri. La silhouette è avvolgente, pensata soprattutto per essere confortevole, con capi da sovrapporre e indossare nel quotidiano e che possono anche essere inseriti in look da sera.
Obiettivo USA nel 2025
I prezzi vanno da 190 a 590 per le t-shirt, da 390 a 590 euro per le camicie, da 690 a 3.000 euro per i capispalla e da 290 a 1.290 euro per la maglieria, giocando sullo stesso terreno di Acne Studios, Toteme o Ambush. “Siamo posizionati nel lusso accessibile, ma in termini di qualità ci stiamo avvicinando al lusso. Il marchio è percepito come facente parte del segmento di brand come Jil Sander, Sacai o Rick Owens”, riassume Azzurra Morelli.
Mordecai è attualmente distribuito attraverso una sessantina di multimarca di ricerca in tutto il mondo. L’Eclaireur a Parigi lo ha ordinato dalla prima collezione, così come H Lorenzo a Los Angeles. In Francia si può trovare anche da Jacques Loup a Cannes e ora da Printemps. L’Europa rappresenta il suo mercato leader, con il 65% delle vendite, di cui il 30% in Italia, dove il marchio è commercializzato dalle insegne più belle, da Antonia a Biffi. È presente anche nel Nord Europa e in Asia, a Isetan in Giappone, Club21 a Singapore, Lane Crawford a Hong Kong e Shanghai. Da Harrod’s l’anno scorso ha aperto un pop-up che ha funzionato bene, sottolinea ancora l’imprenditrice.
Il suo obiettivo per il 2025 è espandersi negli Stati Uniti al di là del solo H Lorenzo. Questa stagione Mordecai apre un corner dedicato all’interno dei grandi magazzini Bergdorf Goodman di New York. Il marchio ha inoltre siglato una partnership con CD Network, del distributore americano Christophe Desmaison, che dovrebbe consentirgli di distribuirsi in sei-otto multimarca a partire dal 2025 per arrivare a una trentina in due anni.
“Il fatturato di Mordecai dovrebbe raggiungere 1,5 milioni di euro nel 2024. Abbiamo voluto innanzitutto consolidare il mercato italiano, favorendo una crescita lenta ma costante. Per questo prevediamo di raddoppiare le vendite e di raggiungere 150 rivenditori nel mondo prima di lanciare il nostro e-shop. Nel frattempo lanceremo una linea donna a tutti gli effetti, con un’offerta ampliata”, conclude Azzurra Morelli.
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