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Il Consiglio dei Ministri del 23 dicembre 2024 si prospetta come un appuntamento di fondamentale importanza, con un ordine del giorno ricco di temi strategici per il futuro del Paese. Tra i punti centrali figurano interventi che spaziano dalla gestione delle emergenze nazionali alla valorizzazione del patrimonio culturale, passando per il sostegno alle piccole e medie imprese (PMI) e l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Un’attenzione particolare sarà riservata allo schema di disegno di legge annuale sulle PMI, un provvedimento atteso da anni che punta a rilanciare e innovare il tessuto imprenditoriale italiano. Questo provvedimento legislativo non solo prevede incentivi per favorire le aggregazioni tra imprese, ma include anche il riordino della normativa in materia di start-up e PMI innovative. Inoltre, si prefigge di introdurre la figura del Garante, un nuovo organismo dedicato alla tutela e alla promozione degli interessi di questo comparto cruciale per l’economia nazionale.

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Disegno di legge annuale sulle PMI, la norma attuativa

Il disegno di legge annuale sulle PMI è uno strumento normativo previsto dall’articolo 18 dello Statuto delle Imprese (Legge n. 180 del 2011), che sancisce l’obbligo di adottare ogni anno un provvedimento dedicato al supporto, alla valorizzazione e alla semplificazione dell’attività delle piccole e medie imprese italiane. Questo dispositivo, rimasto inattuato fino ad oggi, rappresenta un impegno concreto per riconoscere il ruolo centrale delle PMI nell’economia del Paese, delineando misure volte a favorire l’aggregazione tra imprese, semplificare la burocrazia, promuovere l’innovazione e sostenere il ricambio generazionale. Il Ddl mira inoltre a rafforzare la competitività del comparto, incentivando la cooperazione tra aziende e la realizzazione di programmi comuni attraverso agevolazioni fiscali e interventi mirati.

I punti principali del testo dello schema di Ddl, pensati per ottimizzare l’efficienza operativa delle PMI, facilitare l’accesso a risorse finanziarie e promuovere un ambiente normativo favorevole alla crescita e all’innovazione, includono:

  • il riordino normativo per Start-Up e PMI Innovative;
  • l’istituzione del Garante per le PMI e Start-Up;
  • la riforma della disciplina dei Confidi;
  • l’introduzione dello strumento del destoking.

Testo unico per start up e PMI innovative

Il riordino normativo per start-up e PMI innovative rappresenta uno dei pilastri del disegno di legge annuale sulle PMI, con l’obiettivo di creare un contesto più favorevole allo sviluppo dell’ecosistema imprenditoriale innovativo in Italia. Questo intervento prevede la realizzazione di un testo unico che semplifichi e unifichi le normative esistenti, rendendo il quadro regolatorio più chiaro e stabile.

Tra le priorità vi è il sostegno agli incubatori di start-up e agli ecosistemi di innovazione, cruciali per accelerare la crescita delle imprese tecnologiche. Inoltre, il riordino mira ad attrarre talenti e risorse, sia nazionali che internazionali, contribuendo a contrastare il fenomeno della fuga di cervelli e a consolidare l’attrattività del Paese come hub per l’innovazione. Queste misure intendono promuovere la competitività e la crescita delle start-up, sostenendole nel loro ruolo strategico per il rilancio economico e tecnologico.

Istituzione del Garante per le PMI e Start-Up innovative

Il Ddl annuale sulle PMI introduce l’istituzione del Garante per le PMI e le Start-Up, una figura strategica volta a rappresentare e tutelare gli interessi di questo comparto cruciale per l’economia italiana. Il Garante avrà il compito di promuovere la formazione e la crescita imprenditoriale, con particolare attenzione all’innovazione tecnologica, sostenendo la creazione di un ecosistema dinamico e competitivo. Questo ruolo sarà essenziale per rafforzare la visibilità delle PMI e delle start-up innovative, garantendo il supporto necessario per affrontare le sfide del mercato globale e per favorire lo sviluppo di politiche pubbliche efficaci e mirate. La presenza di un Garante intende inoltre creare un punto di riferimento istituzionale per il settore, facilitando il dialogo tra imprese, istituzioni e stakeholder.

Agevolazione fiscale per i contratti di rete: incentivi alle aggregazioni

La normativa sulle PMI prevede un importante incentivo per promuovere la collaborazione tra imprese attraverso i contratti di rete, un meccanismo pensato per rafforzare la competitività e la capacità innovativa delle aziende.

NOTA BENE: La misura include un’agevolazione fiscale che consente la sospensione d’imposta sugli utili di esercizio accantonati in apposite riserve e destinati al fondo patrimoniale comune, utilizzato per finanziare investimenti previsti dal programma di rete.

In pratica, si prevede un’agevolazione fiscale che permette la sospensione d’imposta sugli utili di esercizio accantonati in riserve specifiche e destinati a un fondo patrimoniale comune per finanziare investimenti condivisi. La tassazione viene differita, a condizione che gli utili siano utilizzati per finalità stabilite, come progetti previsti da contratti di rete tra imprese. L’imposta si applica solo se la riserva è usata per scopi diversi o in caso di cessazione del contratto. Questa misura incentiva la collaborazione tra aziende e sostiene investimenti strategici per lo sviluppo e il rafforzamento del tessuto imprenditoriale.

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Questa agevolazione fiscale è destinata alle imprese che collaborano attivamente per realizzare obiettivi condivisi attraverso progetti comuni. Per assicurare un’equa distribuzione dei benefici, l’agevolazione è limitata a un massimo di 1 milione di euro annui per impresa, con un plafond complessivo di 15 milioni di euro destinato al periodo 2027-2029.

Gli incentivi mirano a facilitare l’accesso a risorse condivise, stimolando la cooperazione tra imprese per incrementare la produttività e affrontare sfide di mercato con maggiore solidità. Queste misure non solo rafforzano il tessuto imprenditoriale nazionale, ma promuovono anche un approccio collaborativo che può favorire l’innovazione e lo sviluppo di settori strategici.

Ricambio generazionale e innovazione per il futuro delle PMI

Il disegno normativo dedicato alle PMI dedica particolare attenzione al passaggio generazionale, un tema cruciale per la continuità e la sostenibilità delle imprese familiari.

Attraverso iniziative mirate, si punta a favorire la trasmissione delle competenze imprenditoriali alle nuove generazioni, assicurando un trasferimento efficace di conoscenze, esperienze e valori aziendali. Questi interventi mirano a evitare la dispersione del patrimonio imprenditoriale, supportando le PMI nel garantire un futuro stabile e competitivo, anche attraverso strumenti di formazione e sostegno strategico per la gestione della transizione.

NOTA BENE: Il ricambio generazionale sarà supportato anche dalla figura del Garante, che avrà un ruolo chiave nella promozione di politiche mirate alla trasmissione delle competenze.

Semplificazione e accesso al credito: nuove opportunità per le PMI

Il provvedimento annuale dedicato alle PMI introduce misure significative per semplificare l’accesso al credito, elemento essenziale per sostenere la crescita e la competitività delle piccole e medie imprese. Le iniziative si concentrano su due aspetti fondamentali: il riordino dei confidi e l’introduzione dello strumento del destoking, pensato per migliorare la gestione delle scorte di magazzino.

Riordino dei Confidi

Questa misura mira a rendere più accessibile e meno oneroso il credito per le PMI, attraverso la riduzione dei costi di istruttoria necessari alla valutazione del merito creditizio. Inoltre, vengono favoriti i processi di aggregazione tra confidi, con l’obiettivo di ottimizzare i costi operativi e offrire alle imprese condizioni più vantaggiose. Tali interventi consentono di semplificare l’iter burocratico e di migliorare l’efficienza del sistema, rafforzando il ruolo dei confidi come intermediari finanziari strategici per le PMI.

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Destoking (Smobilizzo Magazzino)

Lo strumento del destoking introduce una soluzione innovativa per aiutare le imprese a gestire le scorte di magazzino. Attraverso meccanismi finanziari basati su cartolarizzazione, le PMI possono smobilizzare le scorte in anticipo rispetto ai tempi fisiologici di vendita, garantendo una maggiore liquidità e una gestione più efficiente del capitale circolante. Questa misura rappresenta un supporto concreto per migliorare la flessibilità operativa delle aziende, riducendo l’impatto delle scorte non vendute sui bilanci aziendali.

Questi interventi non solo semplificano l’accesso al credito, ma forniscono strumenti efficaci per affrontare le sfide finanziarie e operative che le PMI si trovano a fronteggiare nel mercato globale.



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