500 milioni per le filiere strategiche

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È stato pubblicato il 23 dicembre 2024 il decreto del 6 novembre 2024 del ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), che disciplina le modalità di accesso ai fondi per favorire la competitività e la resilienza delle catene di approvvigionamento strategiche, incentivando gli investimenti privati nei settori in transizione, a partire dall’automotive.

Competitività automotive e non solo: quali sono le “filiere produttive strategiche”

Il finanziamento complessivo è di 500 milioni di euro, a valere sulla Missione 1, Componente 2, Investimento 7 “Supporto al sistema produttivo per la transizione ecologica, le tecnologie Net Zero e la competitività e resilienza delle filiere strategiche”, sotto-investimento 2 del Pnrr, tramite il ricorso allo strumento agevolativo dei Contratti di sviluppo. Alle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia sarà riservato almeno il 40% delle risorse.

Le filiere produttive strategiche individuate dal provvedimento sono:

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  1. automotive;
  2. agroindustria;
  3. design, moda e arredo;
  4. sistema casa;
  5. metallurgia e siderurgia;
  6. meccanica strumentale, elettronica e ottica;
  7. treni, navi, aerei e industria aerospaziale;
  8. chimica;
  9. farmaceutica.

Per accedere agli incentivi, i Contratti di sviluppo dovranno riguardare programmi di sviluppo industriale o di tutela ambientale finalizzati a sostenere la competitività e la resilienza delle filiere strategiche. Tali programmi potranno includere, ove pertinente, progetti di ricerca, sviluppo e innovazione strettamente connessi e funzionali tra loro, in linea con gli obiettivi di crescita della filiera di riferimento.

I programmi di sviluppo

I programmi di sviluppo possono essere realizzati:

  1. da più imprese operanti nella filiera di riferimento, a condizione che i singoli progetti di investimento risultino strettamente connessi e funzionali alla nascita, allo sviluppo o al rafforzamento della filiera medesima;
  2. da una sola impresa, a condizione che il programma di sviluppo presenti forti elementi di integrazione con la filiera e sia in grado di produrre positivi effetti, in termini di sviluppo e rafforzamento, anche sugli altri attori della filiera medesima non partecipanti al programma di sviluppo, con particolare riferimento alle imprese di piccole e medie dimensioni.

Nell’ambito della proposta progettuale, devono essere fornite dettagliate informazioni in merito agli attori della filiera di appartenenza, con indicazione dei rapporti di natura produttiva e/o commerciale in essere, e dei benefici che il programma di sviluppo determinerà, in termini economici e produttivi, sulla complessiva catena.

Nel rispetto del principio DNSH (“Do No Significant Harm” : non arrecare un danno significativo” all’ambiente non sono in ogni caso ammissibili:

  1. attività e attivi connessi ai combustibili fossili, compreso l’uso a valle, ad eccezione di attivi e attività nella produzione di energia elettrica e/o di calore a partire dal gas naturale, come pure nelle relative infrastrutture di trasmissione e distribuzione;
  2. attività e attivi nell’ambito del sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (ETS) che generano emissioni di gas a effetto serra previste che non sono inferiori ai pertinenti parametri di riferimento, ad eccezione di attività e attivi per i quali l’uso di combustibili fossili è temporaneo e tecnicamente inevitabile per una transizione tempestiva verso il funzionamento senza combustibili fossili.

Competitività automotive e filiere produttive strategiche: come accedere alle agevolazioni

La misura sarà gestita da Invitalia che, per conto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, svolgerà l’istruttoria per l’ammissione alle agevolazioni. Oltre alle nuove domande, al bando potranno accedere, previa presentazione di apposita istanza, anche le domande di Contratti di sviluppo già presentate il cui iter risulti sospeso per carenza di risorse finanziarie.

Alle domande di agevolazione verrà assegnato un punteggio, per la formazione di una graduatoria che stabilirà l’ordine di avvio all’istruttoria, in base ai seguenti criteri:

  • impatto occupazionale connesso al programma realizzato;
  • innovatività del programma di sviluppo;
  • coinvolgimento di piccole e medie imprese nel programma di sviluppo.

Modalità e termini di presentazione delle domande di agevolazione saranno stabiliti da un successivo provvedimento del Mimit.

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 



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