L’intelligenza artificiale può aiutare l’innovazione aziendale

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Il forum Stratcom “Intelligenza artificiale nelle comunicazioni: Tendenze, pericoli e trasformazioni”, organizzato dalla Presidenza della Repubblica di Turchia, ha riunito rappresentanti di oltre 30 Paesi e tra i temi principali vi sono stati l’intelligenza artificiale, la sicurezza informatica, la digitalizzazione, la cybersecurity, ecc.

Federico Grandesso

D: Quali sono gli elementi più importanti riguardo all’innovazione che vorrebbe evidenziare?

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R: Quello che il nostro paese ha realizzato finora è qualcosa di cui dobbiamo essere orgogliosi. Ho avuto modo di approfondire le politiche che abbiamo sviluppato e attuato ma, da un punto di vista pratico, ciò che abbiamo fatto è affascinante. Innanzitutto, in termini di ricerca: come unità speciale della nostra università di Sofia, la più grande della Bulgaria, c’è un istituto per l’informatica, l’intelligenza artificiale e la tecnologia, che è fondamentalmente l’avanguardia della ricerca che svolgiamo nel campo dell’IA. Molti accademici di fama mondiale vi svolgono le loro ricerche: questo crea un ambiente accademico e di ricerca molto vivace in Bulgaria. Non ci fermiamo qui, abbiamo una notevole potenza di calcolo: quando si parla di transizione digitale e di industria 4.0 in generale, ciò di cui si ha bisogno è la potenza di calcolo. Abbiamo uno dei pochissimi supercomputer a livello globale, che viene utilizzato sia per le industrie che per gli studi accademici. Abbiamo poi sviluppato molti meccanismi di finanziamento per sostenere sia le imprese che le università nella loro trasformazione digitale, abbiamo molti grandi finanziamenti (il nostro ministero da solo gestisce più di 2,5 miliardi di euro di sovvenzioni e strumenti finanziari), stiamo strutturando costantemente diversi programmi che mirano a sostenere le imprese, questi sono fondamentalmente i passi molto pratici che continueremo a fare per realizzare questa trasformazione digitale.

D: In che modo l’IA può aiutare l’innovazione delle aziende in Bulgaria?

R: Come in tutto il mondo. L’utilizzo dell’IA favorirà l’efficienza dei costi, renderà le operazioni molto più fluide…questo succede ovunque e non solo in Bulgaria.

D: L’IA deve essere anche monitorata?

R: Questo è certo, ed è per questo che abbiamo bisogno di leggi più solide sulla sicurezza. Dal punto di vista del nostro governo, l’equilibrio è molto sottile: se si regolamenta troppo qualcosa poi non funziona, ma se si regolamenta poco dopo ci sono molti rischi. Abbiamo sicuramente bisogno di leggi moderne e solide sulla cybersecurity, che sono fondamentalmente la base di questa trasformazione digitale.

D: State collaborando con l’UE in materia di IA?

R: Lo facciamo costantemente. Anche in questo caso, il nostro supercomputer è stato sviluppato in collaborazione con Euro HPC, la maggior parte dei programmi che abbiamo sono fondamentalmente finanziati dall’UE, ovviamente mescolati con finanziamenti nazionali. Siamo in costante cooperazione, non possiamo farcela da soli e poiché siamo un’unica unione, un’unica comunità, la cooperazione dovrebbe essere la pietra miliare. 

D: È importante anche una cooperazione più ampia con le Nazioni Unite, l’OCSE e altre istituzioni?

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R: La scorsa settimana abbiamo ricevuto una valutazione positiva dal Comitato per le politiche digitali. Stiamo presentando la domanda di adesione all’OCSE, abbiamo diverse raccomandazioni per lavorare su alcune aree e politiche, ma in termini di politiche digitali abbiamo già soddisfatto i criteri e questa valutazione positiva, che sostanzialmente chiude questo capitolo, è un’ottima notizia.

D: Qual è il punto di forza della vostra agenda digitale?

R: Si tratta di un costante work in progress, dobbiamo realizzare una trasformazione digitale senza intoppi, questo è il futuro. Se restiamo indietro, non funzionerà per nessuno. Come governo lavoriamo molto intensamente per implementare l’educazione al digitale e all’intelligenza artificiale nei nostri programmi di studio, abbiamo ancora del lavoro da fare ma siamo molto attivi nel migliorarlo, perché tutto parte dai nostri figli. Non appena iniziamo ad avere un’alfabetizzazione digitale, meglio è.

D: Cosa pensa della cooperazione digitale e di IA tra le università?

R: Non smetterò di parlare dei risultati ottenuti dal nostro Istituto di Informatica, IA e Tecnologia: è qualcosa che deve essere fatto ovunque e naturalmente una possibile cooperazione con le università italiane sarebbe un fattore chiave.

 





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