18 ORGANIZZAZIONI AMBIENTALISTE – TRENTINO: ZANOTTI, «GESTIONE PAT RIFIUTI, DAL COMICO AL GROTTESCO»

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23.06 – mercoledì 18 dicembre 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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RIFIUTI: DAL COMICO AL GROTTESCO

Abbiamo il massimo rispetto per l’arte circense specialmente nella sua veste contemporanea senza l’impiego di animali. Amiamo il mestiere del clown e la filosofia che ne sta alla base. Lo “spettacolo da circo” a cui stiamo assistendo intorno al tema della cosiddetta “chiusura del ciclo” dei rifiuti urbani, messo in atto da personaggi così impreparati dall’assumere le fattezze di comici principianti, è passato dal divertente al grottesco. Non vorremmo diventasse tragico.

Era divertente fino a quando da parte della giunta provinciale della Provincia autonoma di Trento si sosteneva che per chiudere il ciclo dei rifiuti urbani sarebbe servito un inceneritore da 80.000 t/a, anche se esperienze precedenti e dichiarazioni recenti di tecnici competenti avevano più volte evidenziato il fatto che la taglia era troppo piccola, antieconomica. Cosa c’era di divertente? Il fatto che 20 anni fa si parlava di un impianto da 300.000 t/a, 12 anni fa si parlava di un impianto da 150.000t/a ed in entrambe le situazioni nessun privato si era fatto avanti perché, come si dice, il gioco non valeva la candela.

Qualsiasi tecnico addentro alle questioni impiantistiche, di fronte ad una taglia così piccola, come minimo si metteva a ridere. L’Ass.ra Giulia Zanotelli nelle ultime settimane è passata alla carica su due temi, l’EGATO, l’Ente di Governo dell’Ambito Territoriale Ottimale, e l’impianto di incenerimento dei rifiuti. L’intento dichiarato è quello di considerare scontata l’approvazione dell’impianto contestualmente all’approvazione dell’accordo sull’EGATO. Questo rende lo spettacolo non più divertente ma grottesco.

Compito dell’EGATO è l’organizzazione del servizio di gestione dei rifiuti finalizzato ad ottenere migliori prestazioni di economicità, qualità del servizio, riduzione dei rifiuti indifferenziati e omogeneità nei sistemi di tariffazione. Lo strumento che individua gli obiettivi da raggiungere nel servizio di gestione dei rifiuti urbani è l’addendum al V° aggiornamento piano di gestione dei rifiuti urbani, approvato dalla precedente giunta con la Del. G.P. n. 1528 di data 18 agosto 2023, a cui l’EGATO dovrà dare attuazione.

In questi due anni, senza l’EGATO, quali sono i risultati raggiunti? Gli obiettivi da raggiungere presenti nel V° aggiornamento erano: percentuale di raccolta differenziata del 80% entro il 2028, oggi siamo all’82,8% con un +2,8% in anticipo di 4 anni; produzione rifiuti urbani pro capite all’anno entro il 2028 a 495kg/ab*anno, oggi siamo a 479kg/ab*anno, con un -16kg/ab*anno. Quest’ultimo dato è molto importante perché nel 2022, quando sono stati descritti i vari scenari su cui individuare le azioni da compiere, eravamo a oltre 505kg/ab*anno, vuol dire che in soli due anni abbiamo ridotto di ben 26.000 t/a i rifiuti prodotti. Il dato ulteriormente interessante riguarda il residuo, la quantità di rifiuti urbani rimanenti una volta tolta la differenziata, che aveva come obiettivo i 93,2kg/ab*anno entro il 2023 ed oggi siamo a 74,8kg/ab*anno, un residuo totale di circa 40.000t/a. Ben 40.000t/a in meno rispetto alle 80.000t/a su cui si pensava di dimensionare l’inceneritore.

Ecco come lo spettacolo è diventato grottesco, caricandosi di elementi paradossali: da una parte si pensa di organizzare meglio il servizio di gestione dei rifiuti, introducendo l’EGATO, quindi in sintesi di ridurre ulteriormente il residuo, dall’altra parte si continua a sostenere un impianto non giustificato dai numeri. A rigor di logica l’EGATO avrebbe proprio il compito di scongiurare la messa in cantiere dell’inceneritore. A questo scenario a dir poco confuso ci pare ulteriormente paradossale che la città capoluogo di regione al secondo posto in Italia per valore della raccolta differenziata, oltre l’85%, si candidi per diventare sito di un impianto di trattamento termico dei rifiuti senza un’idea di come effettuare il recupero energetico. Tutto spolverato da una superficialità disarmante nell’affrontare il tema SENZA dati alla mano.

Vogliamo ribadire le nostre posizioni:

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1) La prima strada da percorrere è la RIDUZIONE dei rifiuti prodotti attraverso l’impegno sia dei produttori che dei consumatori.

2) La seconda strada è il RIUSO per dare una seconda vita al rifiuto.

3) La terza strada è il RICICLO per rimettere in circolo le materie prime senza prelevarne di nuove.

4) Dal punto di vista impiantistico si deve utilizzare, aggiornare e potenziare la stazione di Trattamento Meccanico e Biologico TMB già presente a Rovereto. Questo passaggio consente di:
a) recuperare ulteriore materiale dall’indifferenziato;
b) eliminare la frazione umida;
c) stabilizzare la frazione organica riducendone la fermentescibilità dei rifiuti;
d) ridurre del 50% la quantità da inviare in discarica;
e) RIDURRE IN MODO CONSISTENTE I COSTI DI TRASPORTO DEI RIFIUTI EVITANDO I TRASFERIMENTI FUORI PROVINCIA;
f) In prospettiva, entro il 2030, avremmo conferimenti in discarica sotto il 5%. Metà del 10% richiesto per legge. LA VERA CHIUSURA DEL CICLO É QUESTA, A COSTI INFINITAMENTE PIÙ BASSI E A BASSISSIMO IMPATTO AMBIENTALE.

5) Un impianto di incenerimento dei rifiuti urbani presenta:
a. seri rischi per la salute umana;
b. aumenta le emissioni climalteranti;
c. introduce gravi criticità nel migliorare la percentuale di differenziata;
d. aumenta i costi della gestione del servizio di gestione dei rifiuti a causa degli ingenti investimenti
necessari. QUALCHE MILIONE DI EURO IN PIÙ ALL’ANNO;
e. presenta bassissime prestazioni dal punto di vista del recupero energetico. IN NETTA
CONTROTENDENZA CON LE POLITICHE DI EFFICIENZA ENERGETICA E IMPIEGO DI RINNOVABILI.

Fermiamo questo spettacolo e non sprechiamo ulteriore denaro pubblico in progetti fallimentari.

FERMIAMO LE SCELTE SBAGLIATE CHE PEGGIORERANNO LA QUALITÀ DELL’AMBIENTE E AUMENTERANNO I COSTI DELLA GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

 

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Per il tavolo delle associazioni
Pietro Zanotti



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