Casero: «La Valenciana si farà… nonostante la Dana»

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La Setmana Ciclista Volta de la Comunitat Valenciana riparte con entusiasmo, nonostante le difficoltà causate dalla tremenda alluvione, la Dana, che ha colpito la regione di Valencia lo scorso fine ottobre. L’evento ha danneggiato infrastrutture e colpito la popolazione locale, mettendo inizialmente in dubbio la realizzazione della gara prevista per febbraio. Angel Casero, ex professionista e ora organizzatore dell’evento, ci ha raccontato come sono andate le cose. E come la determinazione e la collaborazione hanno permesso di ripristinare le condizioni per ospitare la corsa.

La Volta, con le sue cinque tappe maschili e la gara femminile finale, rappresenta un simbolo di rinascita per la Valenciana. Dopo settimane di lavoro intenso per ripulire e sistemare i danni, Casero conferma che tutto è pronto per l’edizione 2024.

«La Dana ha fatto molti danni – spiega Casero – distruggendo, tra l’altro, quasi tutto il nostro magazzino. Erano rimaste solo le frecce del percorso. Ma non abbiamo mai perso la speranza di realizzare la gara, anche per rendere omaggio alla popolazione colpita».

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Angel Casero (classe 1972 e vincitore della Vuelta 2001) organizzatore della Valenciana
Angel Casero (classe 1972 e vincitore della Vuelta 2001) organizzatore della Valenciana

Più forti della Dana

L’alluvione ha lasciato un segno profondo a Valencia e nei territori circostanti, ma nonostante le difficoltà logistiche, il percorso della Volta è stato confermato.

«Nella popolazione di Masanasa – ha raccontato Angel – dove vivono i genitori di mia moglie, la situazione è stata critica. Per fortuna non ci sono stati incidenti gravi, ma il giorno dopo l’alluvione il nostro magazzino era completamente distrutto. Abbiamo passato tre settimane a pulire e riorganizzare tutto. Due località di salita erano state colpite, ma siamo riusciti a trovare soluzioni per garantire il regolare svolgimento della gara».

Le strade interessate dalla competizione sono state sistemate e non presentano problemi: insomma quello che si pensava fosse il problema maggiore sembra non sussistere. Tuttavia, nelle aree più colpite si percepiscono ancora i segni dell’alluvione.

«L’asfalto è marrone a causa del fango, ma vogliamo portare la corsa proprio qui, per offrire momenti che possano distogliere la mente della gente dalle difficoltà vissute».

Un’immagine dell’alluvione di Valencia dello scorso fine ottobre
Un’immagine dell’alluvione di Valencia dello scorso fine ottobre

Squadre preoccupate

La decisione di mantenere la corsa è stata sostenuta anche dalle amministrazioni locali, con le quali Casero ha lavorato a stretto contatto. Oltre alla ricerca costante degli sponsor che non mancano a quanto pare.

«Abbiamo parlato con i Comuni coinvolti e tutti hanno condiviso l’idea di trasformare l’evento in un momento di rinascita. Sarà un’edizione speciale, pensata per rendere omaggio alla forza e alla resilienza della popolazione».

Tra le iniziative previste c’è una maglia speciale per il leader della corsa, decorata con simboli legati ai territori colpiti dalla Dana. Una maglia il cui design sarà svelato nei prossimi giorni. «Questa maglia – anticipa Casero – rappresenterà un tributo a chi ha vissuto questi momenti difficili».

La Valenciana non è solo una gara ciclistica, ma una vera e propria festa dello sport e soprattutto è un passaggio chiave nella preparazione degli atleti in vista degli appuntamenti che verranno e tanti team infatti hanno chiesto a Casero se si sarebbe disputata o meno.

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«In tanti mi hanno chiamato, volevano sapere, organizzarsi. Posso dire che il programma prevede cinque tappe maschili e, nell’ultimo giorno, la corsa femminile al mattino seguita da una competizione per i bambini. Sarà una giornata di celebrazione per tutti, con un messaggio chiaro: nonostante le avversità, siamo qui e andiamo avanti».

La forza dello sport

L’edizione del prossimo anno quindi oltre a designare gli eredi di Marlen Reusser e Brandon McNulty vuole essere un omaggio alle comunità colpite. E infatti soprattutto in fase di presentazione si vuol fare le cose in grande.

«Vogliamo regalare due ore di normalità – ha concluso Casero – a chi ha sofferto. La presentazione delle squadre e il passaggio della corsa saranno momenti speciali per la popolazione. Credo fermamente che lo sport abbia la forza di trasformare le difficoltà in opportunità».

E su quest’ultimo aspetto Casero non ha affatto torto. Proprio lo sport e in particolare la Maratona di Valencia sono stati un grande momenti di rinascita. La gara podistica ha ormai una valenza internazionale nel mondo dell’atletica leggera, averla recuperata, si è corsa il 1° dicembre, cioè 33 giorni dopo la Dana, è stato un enorme segnale per questa regione e il ciclismo non poteva di certo tirarsi indietro.





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