«Più soldi così migliorano i servizi»

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Trentacinque milioni – somma di grande rilievo – è quella che arriva dal turismo. Ovvero, con solo le entrate dei diritti di imbarco aeroportuali 13,5 milioni e l’imposta di soggiorno ben 21,5. Tutti soldi cash già nelle casse del Municipio guidato dal sindaco Gaetano Manfredi. Nell’anno in cui c’è il compleanno numero 2500 di Partenope e dove sono attesi 4 milioni di turisti per il Giubileo questi soldi serviranno per migliorare servizi e accoglienza dei visitatori. E foraggiare le stesse celebrazioni. Un circuito virtuoso perché a loro volta i turisti incrementeranno le due imposte che gravano non sui residenti ma sui turisti. Confermata l’anticipazione de Il Mattino del 6 dicembre: il deficit del Comune cala di oltre un miliardo. I soldi recuperati alla voce disavanzo ammontano a 556 milioni nella sostanza gli incassi delle rate del “Patto per Napoli”. Il debito è stato abbattuto di circa 500 milioni. Vale la pena ricordare che il deficit è la somma del disavanzo di bilancio e quella del debito. Un serpente che si mangia la coda perché il disavanzo si forma in quanto non si riescono a coprire le spese e il debito si forma perché si fanno prestiti per risanare il deficit. La sostanza è che Palazzo San Giacomo non è più sull’orlo del dissesto, anzi può guardare con fiducia al futuro.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Con il via libera al Piano di riequilibrio della Sezione di controllo della Campania della Corte dei conti sono stati programmati investimenti per oltre 100 milioni «su un piano straordinario di manutenzione della città». Numeri che vengono fuori dal Bilancio previsionale 2025-27 proposto dall’assessore competente Pier Paolo Baretta e approvato dalla giunta. Non c’è l’aumento delle tasse, tranne quello di qualche tariffa dei servizi a domanda individuale come l’affitto delle sale di proprietà del Comune. In prospettiva, cioè in primavera, quando verrà discussa la manovra di assestamento dei conti, potrebbe esserci un adeguamento della Tari solo per le utenze non domestiche dovuta all’aumento dei costi energetici e alla grossa evasione che c’è in quel settore. In sede di assestamento verranno affrontate anche altre priorità. Come «l’emergenza “Vele”» vale a dire nuovi fondi per il sostegno alle famiglie sgomberate. «E le celebrazioni “Napoli2500” per l’anniversario della fondazione di Napoli, che prevedono eventi. Al momento sono stanziati 250 mila euro». Ma c’è già uno stanziamento del Governo che ammonta a 6 milioni.

Si tratta di un bilancio previsionale e l’obiettivo del 2025 è di recuperare altri 562 milioni di disavanzo e 600 milioni di debito finanziario. Nella sostanza fare scendere il deficit di un altro miliardo. Parola al sindaco: «L’approvazione in tempi rapidi del bilancio è la conferma di un percorso virtuoso intrapreso in questi tre anni di mandato: ora siamo nella condizione di poter programmare sempre nell’ottica di migliorare i servizi ai cittadini. Gli sforzi di tutti stanno producendo sviluppo economico che dobbiamo essere in grado di redistribuire sul territorio sostenendo le fasce sociali deboli». Soddisfatto Baretta: «La approvazione del bilancio per la prima volta entro dicembre è la dimostrazione dei passi in avanti fatti. Abbiamo davanti a noi ancora molti problemi da risolvere, ma possiamo guardare con maggiore fiducia al futuro».

Circa 110 milioni di investimenti in manutenzioni straordinari grazie a un ulteriore mutuo con la Bei che saranno dirottai sulle case popolari, le strade e il verde. Sforzo reso possibile dal recupero coattivo delle tasse, restano da recuperare almeno 1,2 miliardi dalle multe e dalla Tari, ma sulla tassa rifiuti la sorpresa è che a pochi giorni dalla fine dell’ano si sa che sono stati recuperati 50 milioni. La spesa corrente accorpata per macro aree è di circa 900 milioni: la spesa per il gli stipendi dei comunali è di 270 milioni dimezzata rispetto a 5 anni fa sintomi dei pensionamenti di migliaia di impiegati. Poi le partecipate assorbono 400 milioni così distribuiti: 116 milioni all’Anm, Asìa 246, al Welfare vanno 51,7 milioni di cui 10 affidati a Napoli Servizi. Alla cultura sono destinati 8,7 milioni al turismo in via diretta 5,2.

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