Aree Protette, Stati Generali: una nuova stagione in Sardegna

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CAGLIARI – Si sono svolti a Roma, nei giorni scorsi, gli Stati Generali delle Aree Protette, un evento di rilevanza nazionale organizzato dal Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica in collaborazione con Federparchi. L’iniziativa ha visto la partecipazione dell’assessora della difesa dell’ambiente, Rosanna Laconi, che ha portato la voce della Sardegna al centro del dibattito e dialogato direttamente con il Sottosegretario di Stato, Claudio Barbaro, coordinatore dell’iniziativa.

“Gli Stati Generali nazionali – ha dichiarato l’assessora Laconi – hanno offerto un’occasione unica per discutere delle aree protette a livello nazionale. Ora, vogliamo trasformare quelle linee guida in azioni concrete per la Sardegna, rendendole efficaci e calate nella nostra realtà territoriale. Per questo, nella prossima primavera, convocheremo gli Stati Generali delle Aree Protette della Sardegna, nel cuore di uno dei nostri parchi. Sarà un’occasione cruciale – ha continuato l’assessora Laconi – per coinvolgere enti parco, istituzioni, sindaci e associazioni, definendo insieme strategie innovative per modernizzare la normativa, rafforzare la rete dei parchi e valorizzare appieno il nostro patrimonio naturale e culturale. Le criticità che affliggono le aree protette in Sardegna richiedono interventi immediati. È essenziale – ha precisato l’assessora – ridefinire la governance, conferendo agli enti gestori una personalità giuridica autonoma, capace di consentire l’assunzione di personale altamente qualificato e di superare finalmente le inefficienze di una gestione precaria e frammentaria. Solo così si potrà garantire una pianificazione solida e di lungo respiro”.

Nel corso dell’incontro, l’assessora ha evidenziato l’urgenza di superare il regime commissariale che da anni ostacola la gestione di parchi nazionali fondamentali per la Sardegna, come il Parco Geominerario, l’Asinara e La Maddalena. Ha ribadito la necessità che il Ministro attivi tempestivamente le procedure per la nomina dei Presidenti, da realizzare attraverso la prevista intesa con la Presidente della Regione. Inoltre, ha sottolineato l’importanza di avviare una revisione normativa per aggiornare la ormai superata Legge Regionale n. 31 del 1989, rendendola adeguata alle sfide contemporanee.

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“Dobbiamo dotarci di strumenti moderni e di finanziamenti stabili che permettano di pianificare il futuro in modo sostenibile. La Sardegna – ha proseguito l’assessora Laconi – può e deve diventare un laboratorio di sperimentazione ecologica, valorizzando il suo straordinario patrimonio ambientale e trasformando le aree protette in un volano di crescita sociale ed economica”.

Per questo, l’incontro ha rappresentato un momento significativo per consolidare l’impegno verso un modello di concertazione inclusivo tra Stato, Regioni, enti locali, gestori delle aree protette e il mondo del volontariato.

“La Sardegna – ha aggiunto l’esponente della Giunta – deve mettere in rete tutte le sue aree protette, siano esse di competenza nazionale o regionale. Solo attraverso un’azione coordinata sarà possibile ottimizzare le risorse, condividere buone pratiche e rendere queste aree più accessibili ai cittadini”.

L’evento, che si terrà in Sardegna nella prossima primavera, rappresenterà un momento cruciale per tradurre le strategie nazionali in interventi concreti per il nostro territorio, promuovendo la valorizzazione e la gestione sostenibile delle sue straordinarie aree protette. Questa importante iniziativa coinvolgerà gli enti parco della Sardegna, le istituzioni, i sindaci e le associazioni attive nella tutela del territorio, con l’obiettivo di sviluppare strategie condivise per modernizzare il quadro legislativo, rafforzare la rete dei parchi e valorizzare il patrimonio naturale e culturale della Sardegna.

“Questo progetto – ha affermato l’assessora Laconi – rappresenterà un passo decisivo per il rilancio delle nostre aree protette. Miriamo a costruire un modello innovativo di gestione partecipativa, che valorizzi il patrimonio naturale e tenga conto del legame indissolubile tra questi territori e le comunità che li abitano”.

Questo confronto rappresenta una svolta verso un approccio innovativo nella gestione delle aree protette, un elemento essenziale per il contesto regionale. Raggiungere gli ambiziosi obiettivi 30/30 dell’Unione Europea significherà non solo preservare il patrimonio naturalistico, ma anche creare nuove opportunità di sviluppo sostenibile per la Sardegna.

“Siamo pronti a guidare questa trasformazione con coraggio e una visione chiara, inaugurando – ha concluso l’assessora Laconi – una nuova era di sostenibilità e collaborazione per la Sardegna”.

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