Fuori, il riscaldamento per i Christmas Carol che allietano le serate prefestive del Natale 2024. Dentro, Buckingham Palace si è rimboccato le maniche per far fronte al nuovo scandalo del principe Andrea, il figlio prediletto della defunta regina Elisabetta II rimasto un’autentica spina nel fianco per re Carlo III. Motivo? Dopo il caso dell’amicizia con il finanziere Jeffrey Epstein, la violenza sessuale patteggiata con Virginia Roberts Giuffre e la terrificante intervista con la BBC (raccontata nello splendido film Scoop con Rufus Sewell e Gillian Anderson) che svelò di fatto i comportamenti ben poco royal del duca di York, il principe Andrea oggi è in una posizione ancora più scomoda nei confronti della royal family. Nemmeno le sempre più apprezzate e impegnate figlie, le principesse Beatrice ed Eugenie, riescono nel tentativo di ammorbidire la sua figura all’opinione pubblica. Andrea è stato declassato da working member e privato di ogni incarico pubblico dalla sua stessa madre, negli ultimi anni di vita: gli resta solo il ruolo di Cavaliere dell’Ordine della Giarrettiera, anche se pare in bilico anche quello. E questa nuova spy story che include un misterioso informatore dalla Cina, infiltrazioni nelle alte cariche istituzionali britanniche, politici e ex politici, sembra poter scatenare un tornado di proporzioni epiche. Tra reputazione della monarchia, abusi di potere e odore di soldi che brucia ovunque.
Rimettiamo ordine. Nei primi anni Duemila, dopo essere stato tritato dal gossip per i tradimenti e il divorzio da Sarah Ferguson, il principe Andrea sembrava aver puntato su una carriera un filino più di alto livello. Aveva ottenuto ruoli più di spicco come rappresentante royal e non, e ha lavorato come ambasciatore del commercio internazionale. Nel 2011 è stato costretto a dimettersi dal ruolo a causa di molteplici preoccupazioni sui suoi legami con personaggi controversi -tra i quali l’emiro di Dubai, lo stesso Epstein e Ghislaine Maxwell, ex compagna del finanziere anche lei coinvolta nel traffico di ragazze- e sulle spese faraoniche nei viaggi di lavoro. Andrea, però, ha sempre cercato di (pro)porsi come figura istituzionale di adamantina caratura, e le poche briciole di credibilità che continuava ad avere se le è spese con inedita parsimonia. Fino a quando poche settimane fa un uomo d’affari cinese, indicato prima con la sigla H6 poi identificato come Yang Tengbo, non è stato accusato di essere una spia della Cina infiltrata nella società e politica britannica, proprio grazie a una millantata e poi confermata amicizia con il principe Andrea.
Come ha ricostruito anche l’ANSA, l’uomo d’affari, con un passato da funzionario a Pechino, avrebbe stretto un’amicizia professionale con il duca di York. Avrebbe partecipato al suo compleanno del 2020 (e anche qui è da verificare che festa fosse, dopo le polemiche che riguardarono l’allora primo ministro Boris Johnson e i barbecue dei Tories alla faccia dei divieti governativi in piena pandemia da Covid) e sarebbe stato autorizzato da Andrea a trovare potenziali investitori cinesi per business nel Regno Unito. Inoltre l’uomo avrebbe avuto tramite Andrea i contatti con ex premier come David Cameron e Theresa May, entrando ancora più dentro a certe dinamiche di potere dentro e fuori il Parlamento, grazie all’accoglienza riservatagli dai conservatori inglesi. Per l’MI5, i servizi segreti della sicurezza interna, si tratterebbe di possibile spionaggio ai danni del governo inglese guidato dal Keir Starmer, tale da porre a rischio la stessa sicurezza nazionale. Fuori dal tribunale dell’Alta Corte dove l’uomo è stato considerato “persona non grata” e non può più entrare nel Regno Unito, la questione si è rapidamente trasformata in un delicato caso di diplomazia internazionale tra Londra-Pechino, già in rapporti diffidenti, e la leggera distensione operata dal premier Starmer col presidente Xi Jinping a margine del G20 in Brasile sembra già essere in archivio.
Il caso della spia cinese nel Regno Unito e del principe Andrea ha imbenzinato nuovamente l’opinione pubblica, ma pure quella privata. Yang ha negato ogni illecito durante un’udienza a luglio, sostenendo di non essere affatto una spia. Dall’ufficio del principe Andrea è arrivata una dichiarazione ufficiale (“Il Duca di York ha seguito il consiglio del Governo di Sua Maestà e ha cessato ogni contatto con l’individuo dopo che sono state sollevate preoccupazioni. Il Duca ha incontrato l’individuo tramite canali ufficiali senza che nulla di natura sensibile sia mai stato discusso. Non è in grado di commentare ulteriormente questioni relative alla sicurezza nazionale” si legge nel comunicato), ma la sua posizione è indubbiamente più che complicata. Inoltre, raccontano dall’Express, pare che i servizi segreti britannici abbiano materiale sul principe Andrea sin dai primi anni Novanta proprio per alcune sue amicizie ben poco edificanti, e che le prime rivelazioni a Elisabetta II fossero arrivate durante il caso Epstein solo perché pressati dall’FBI statunitense che aveva in detenzione il finanziere.
Da Buckingham Palace non sono arrivati commenti, ma solo un fermo ribadire che il principe non è un membro attivo dei Windsor al servizio della monarchia, a sottolineare che di fatto non c’entri niente con la royal family nell’esercizio delle sue funzioni. Ma intanto la spy story ha smesso di essere un thriller e si è trasformata in un dramma famigliare: il principe Andrea non sarà a Sandringham al pranzo reale. Festeggerà Natale al Royal Lodge con la ex moglie Sarah Ferguson, “l’unica in grado di farlo ragionare” come sostengono molti royal expert (sembra sia stata lei a convincerlo nel non mostrarsi in pubblico alla tradizionale messa di Natale), e senza le figlie che saranno entrambe con le famiglie dei mariti. Sul disgraced principe Andrea pende ormai la spada di Damocle del ritiro definitivo dalla vita pubblica, forse perché non faccia più danni, come molti sogghignano. Per ora, via i titoli e i legami reali, gli resta solo lo storico Ordine della Giarrettiera, fondato da Edoardo III nel 1348 e ispirato ai leggendari cavalieri della tavola rotonda, il più antico ordine cavalleresco del paese. Sempre che Carlo III, esasperato, non decida di togliergli anche quello.
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