Piccole imprese e digitale, l’Italia arretra in Europa. Webidoo: «Investire per recuperare terreno»

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Nella sfida sul campo digitale, le pmi italiane perdono terreno rispetto ai competitor europei. Quest’anno nel confronto col 2023, l’Italia scende alla posizione 21 dalla 19. Lo dice la seconda edizione del report SME Digital Growth IndeX realizzato da Webidoola, digital company specializzata nello sviluppo di tecnologie e servizi per la trasformazione delle imprese. Vengono analizzate performance sulla presenza digitale, l’ecommerce, le competenze e l’uso dell’Ai

Nella sfida sul campo digitale, le piccole e medie imprese italiane perdono terreno rispetto ai competitor europei. Quest’anno nel confronto con il 2023, l’Italia scende alla posizione 21 dalla 19 registrando un punteggio del 36,1%, ben al di sotto del 40,2% che rappresenta la media dell’Unione e con un distacco dai Paesi più avanzati ancora maggiore rispetto all’anno precedente. Anche per il 2024 infatti, la classifica è dominata da un blocco geografico nordico e insulare: la Danimarca consolida il primato con uno score del 63,4%, seguita da Malta al 60,1% e Svezia al 59,2%. All’opposto, chiudono la classifica Romania al 23,5%, Bulgaria al 24,6% e Slovacchia al 31,5%, con un divario significativo rispetto ai leader. Lo dice la seconda edizione del report SME Digital Growth IndeX 2024 (sottotitolo Driving Eu Business Growth Through Digital Transformation), realizzato da Webidoo la digital company specializzata nello sviluppo di tecnologie e servizi per la trasformazione digitale delle imprese. Webidoo Insight Lab analizza il panorama digitale delle piccole e medie imprese europee.

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Commercio online e competenze tech

«Questa seconda edizione del nostro SME Digital Growth IndeX evidenzia il ruolo cruciale della digitalizzazione per le pmi e l’urgenza di strategie mirate per colmare il gap con i Paesi più avanzati», afferma Giovanni Farese, general manager di Webidoo. «Il nostro obiettivo è fornire uno strumento pratico per individuare i punti di miglioramento e orientare gli investimenti necessari per sostenere la competitività delle pmi italiane.»
Come funziona e viene misurato lo SME Digix, indice che serve a rilevare la trasformazione digitale delle piccole e medie aziende?  Ideato da Webidoo Insight Lab e pionieristico, lo strumento analizza cinque dimensioni fondamentali per la digitalizzazione: la presenza nella globosfera digitale, il commercio online, l’infrastruttura tecnologica, la ricerca e innovazione e le competenze tech. Rispetto al 2023, il valore medio dell’indice per i 27 Paesi dell’Unione europea è passato dal 38,5% al 40,2%, segnalando progressi complessivi ma con forti differenze tra aree geografiche. Uno dei casi più rilevanti è l’Ungheria che ha registrato un progresso significativo, passando dal 23esimo al 15esimo posto nella classifica generale grazie a miglioramenti in ecommerce e infrastruttura tecnologica. Al contrario, la Francia ha rallentato scendendo dal 20 al 24 posto: sono evidenti le difficoltà nella dimensione del commercio digitale e nelle competenze digitali.




















































Più Ai

Per l’Italia emergono segnali di rallentamento nella digitalizzazione, con sfide particolarmente evidenti in alcune aree. Vediamo quali sono. Anzitutto il commercio digitale: solo il 18,5% delle piccole e medie imprese sfrutta l’ecommerce, rispetto alla media europea del 22,2% e contro valori molto più elevati di Paesi come Lituania (38,3%) e Svezia (37,1%). Il commercio digitale transfrontaliero si ferma al 7,3%. Le competenze digitali mostrano un punteggio del 26%, l’Italia si colloca ben al di sotto della media che è del 33%. Paesi come Finlandia (44%) e Danimarca (52%), invece, rappresentano esempi di eccellenza nella preparazione digitale delle pmi. Presenza digitale: il 27,8% delle pmi italiane utilizza la pubblicità online, rispetto alla media Ue del 27,9%, mentre il 54,8% sfrutta i social media, contro il 58,1% della media e dietro valori eccellenti come Malta (57,7%) e Danimarca (81,4%). Infine, l’utilizzo dell’AI tocca solo il 4,7% delle pmi italiane che integra l’intelligenza artificiale. Siamo comunque al di sotto della media del 7,4% e di leader come Danimarca (14,1%) e Belgio (12,5%).
«La sfida principale per l’Italia», aggiunge Farese «è recuperare terreno rispetto ai Paesi leader. Servono investimenti decisivi in presenza digitale, e-commerce e tecnologie avanzate per garantire una crescita sostenibile e competitiva.»

La ricerca negli Usa

Il report SME Digital Growth 2024 approfondisce anche il tema del digital export attraverso un focus basato sul Barometro Europeo 2024 dell’export e della trasformazione digitale. Secondo uno studio di Alibaba.com realizzato tra piattaforme digitali B2B leader globali, le prospettive per le pmi europee nel mercato delle esportazioni sono molto positive, con il 74% delle imprese che prevede un aumento delle vendite internazionali nel prossimo anno. I fattori principali che contribuiscono all’aumento previsto delle attività di esportazione sono lo sviluppo di strategie di vendita online attraverso canali proprietari o di terze parti, citato dal 36% dei rispondenti, gli accordi di partnership con collaboratori chiave (18%) e le tendenze di mercato favorevoli per i prodotti (16%).
Questi dati rafforzano i risultati della ricerca di Webidoo: il commercio e la presenza digitale si rivelano dimensioni cruciali anche per stimolare le vendite internazionali. Integrando i dati sulle strategie di esportazione digitale, il report di Webidoo Insight Lab dimostra che le pmi possono sfruttare la digitalizzazione non solo per migliorare l’efficienza operativa, ma anche espandere la loro portata nei mercati globali.
Quali sono i passi futuri per mantenere una crescita sostenibile? Con le sue evidenze, il report SME Digital Growth IndeX 2024 sottolinea la necessità di accelerare per favorire la digitalizzazione delle imprese italiane affinché sia possibile costruire un futuro di crescita per l’intero ecosistema economico nazionale. Tra le raccomandazioni, emergono l’importanza di rafforzare le strategie di presenza digitale ed ecommerce, puntando anche al commercio transfrontaliero per espandere il mercato e la spinta a promuovere l’adozione dell’intelligenza artificiale, fattore chiave per ottimizzare processi e migliorare la competitività delle imprese. Infine, sono convinti gli esperti di Webidoo, c’è la necessità di potenziare le competenze digitali delle persone che operano in azienda, essenziali per consentire di sfruttare appieno le tecnologie emergenti e competere su scala globale.
Webidoo realizza soluzioni tecnologiche e organizzative potenziate dall’Intelligenza Artificiale per semplificare e accelerare l’evoluzione digitale delle aziende.
Con l’attività di R&D ancorata negli Stati Uniti, professionisti di talento in diversi Paesi e forti legami con enti di ricerca e organizzazioni accademiche internazionali, Webidoo si inserisce in una prospettiva globale, ambiziosa e strutturata. Il suo portfolio comprende un AI Lab che offre programmi di innovazione per la grande impresa, digital factories per produrre contenuti e gestire attività di digital media. Tra questi spicca Jooice, la piattaforma AI based che centralizza la gestione delle attività di digital marketing e accompagna le aziende alla scoperta della trasformazione digitale.


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