Sono trascorsi quasi due anni dall’annuncio dell’arrivo dal ministero del Turismo di 2 milioni di euro, destinati a un progetto ambizioso di rilancio della montagna bergamasca sotto il segno di «Smart Orobie». La cordata di enti che hanno collaborato alla stesura del progetto – capeggiata dal Gal Presolana e Laghi bergamaschi – già alla fine del 2022 aveva esultato per aver visto la propria idea classificarsi al primo posto su un totale di 326 proposte provenienti da tutta la Penisola. Nel mezzo una lunga attesa – segnata da ritardi burocratici ma anche ricorsi amministrativi al Tar di alcuni enti che, nella graduatoria, si sono visti esclusi dal contributo –, ma ora il progetto è pronto a decollare, grazie alla firma dell’accordo con il ministero, un mese e mezzo fa. E a far decollare le Orobie, all’insegna di sostenibilità e digitalizzazione, parole chiave per un rilancio che vada a rinnovare le proposte turistiche, ma anche a dare nuova linfa ai territori e nuove opportunità a chi ci vive.
Obiettivo destinazione turistica innovativa
«Trasformare le Orobie bergamasche in una destinazione turistica innovativa, green e smart» è l’obiettivo dichiarato dal Gal, che sottolinea sin da subito l’intenzione di superare un limite che ha segnato sinora l’offerta turistica delle nostre terre alte, la frammentazione percepibile nella dipendenza da dinamiche stagionali e di prossimità. La prospettiva alternativa è invece la costruzione di «un sistema integrato, innovativo e in linea con le esigenze del turista post-pandemia». L’obiettivo, infatti, è quello di intercettare nuove tipologie di turisti, che cercano servizi innovativi, inimmaginabili sino a pochi anni fa.
La rete «Smart Orobie»
Diverse le azioni integrate che vedranno la luce nei prossimi mesi, grazie al finanziamento ministeriale. In primis, la creazione della rete «Smart Orobie», che coinvolgerà soggetti pubblici e privati interessati a riqualificare immobili non utilizzati o parzialmente abbandonati. Questi spazi saranno trasformati in centri polifunzionali e hub destinati ai nomadi digitali (persone che girano il mondo lavorando da remoto) e agli smart trekkers (che uniscono il lavoro a distanza con la pratica del trekking), offrendo ambienti per smart working, coworking e videoconferenze, in risposta a un trend turistico emergente.
Una parte significativa del piano riguarda lo sviluppo di nuovi itinerari green e di esperienze uniche che valorizzino l’ambiente e il patrimonio culturale del territorio. Iniziative già avviate come «Orobikeando»– dedicata alla mobilità ciclabile – e «Terre Alte Experience» – itinerario sostenibile tra Bergamo e Brescia – faranno da traino per altre progettualità locali, con proposte innovative quali glamping, raccolta di frutta e zafferano, colazioni in malga e altre esperienze autentiche pensate nella prospettiva di allungare la permanenza media dei visitatori.
Innovazione ma anche tradizione
Le botteghe di montagna, cuore pulsante dei piccoli borghi, diventeranno veri e propri infopoint diffusi
«Parallelamente, Smart Orobie promuoverà l’offerta enogastronomica della tradizione orobica, rafforzando la presenza di prodotti a km 0 e creando un sistema di delivery dedicato attraverso l’ampliamento delle piattaforme digitali esistenti», spiega ancora il Gal, che sottolinea come «le botteghe di montagna, cuore pulsante dei piccoli borghi, diventeranno veri e propri infopoint diffusi, capaci di offrire un’accoglienza turistica su misura e raccontare il territorio con autenticità».
Per la popolazione percorsi di formazione
Forte, infatti, sarà il coinvolgimento della comunità locale, con percorsi di formazione e sensibilizzazione per rendere gli abitanti del posto i primi promotori della destinazione. «La comunità locale giocherà un ruolo cruciale come ambasciatrice del territorio, diventando la protagonista del rilancio delle Orobie», spiegano ancora dal Gal. Accanto alla valorizzazione di eccellenze naturali, culturali ed enogastronomiche, il progetto mira infatti a «offrire opportunità economiche e sociali, arginando il fenomeno dello spopolamento delle aree montane».
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