Libri sotto l’albero: le nostre (quarantaquattro) proposte per il Natale 2024

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Tempo di biografie sotto l’albero, un genere che non passa mai di moda, perché siamo tutti curiosi di leggere le vite più segrete dei personaggi famosi. Se poi si tratta di Agatha Christie, l’occasione è ghiotta, se a scriverne è Lucy Worsley, la regina della biografia letteraria dedicata alle scrittrici inglesi, il regalo è davvero “brilliant”. Ricordate il suo bel lavoro su Jane Austen e sulle case in cui ha vissuto?

Worsley esce a Natale con la bio eccentrica della Christie, per scoprire che è stata crocerossina, surfista alle Hawaii e archeologa giramondo. Il primo consiglio è dunque a tinte –epidermiche– gialle: “La vita segreta di Agatha Christie”, di Lucy Worsley, (Salani, euro 19, 90, pp. 528). E che dire poi del regalo un po’ iron?

È “Libertà”, l’autobiografia di Angela Merkel, scritta con la sua assistente Beaute Baumann, (Rizzoli, euro 25, pp. 736), e recentemente presente a Milano, autrice compresa, sotto la Galleria Vittorio Emanuele nell’omonima libreria. Pienone e successo per una dichiarazione d’amore per etica e politica da parte di una Frau di ferro appunto, che si svela nei suoi sedici anni di governo in Germania e ci intriga nel suo quotidiano in Cancelleria.

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Un irresistibile consiglio glamour? La bio fotografica, ricca di inediti, di Sofia Coppola, regista amatissima da chi scrive, in “Sofia Coppola: Forever young” a cura di Hannah Strong, regista cinematografica pure lei (con la prefazione di Alice Rohrwacher, traduzione di Sara Reggiani), per Il Saggiatore (Euro 52, pp. 288). Una copertina a specchio nell’edizione italiana per riflettere su se stessi e, perché no, un sospiro in solitaria, sulle impalpabili assenze emotive del cinema della Coppola, “vergini suicide” comprese.

Anche a Natale 2024 non manca certo l’immancabile novità su Frida Kahlo, che ormai è una moda, ed ecco sugli scaffali “Frida. Una biografia” di Hayden Herrera, tradotto da Maria Nadotti (Feltrinelli, Euro 20, pp. 448). E nella fiction biografica fa gol, come sempre, l’angloamericana Tracy Chevalier, quella della “Ragazza con l’orecchino di perla”, che ci “ruba” una delle magiche e secolari storie nostrane, (che qualcuno/a di noi avrebbe potuto scrivere! ), inserendo il fascino del vetro, Venezia, Murano e la celebre Marietta Barovier, inventrice della perla di vetro “rosetta” nell’artistico Quattrocento, in “La maestra del vetro”, (Neri Pozza, Euro 20, pp. 400). E poi, un consiglio quasi musicale per intenditori raffinati.

È uscita l’autobiografia della riservata cantante Alice, in collaborazione con Francesco Messina: “L’unica via d’uscita è dentro” (Rizzoli Lizard, Euro 29, pp. 256). Tempo di saggi pop, che da anni sembrano vendere più della narrativa. Ormai vanno alla grande, specie se illustrati. Ecco arrivare in tutte le vetrine “Visus. Storie del volto dall’antichità ai selfie”, di Riccardo Falcinelli, il designer, grafico e autore di “Cromorama” e “Figure”, (Einaudi euro 25, pp. 552). Falcinelli ci porta a riflettere, con oltre seicento immagini, sul tema delle facce, “nell’arte, nei film, nelle pubblicità, su TikTok e anche nello specchio ogni mattina. ” (Gradito ai curiosi e… ai narcisi.)

Invece per i più seri, proponiamo “Nexus. Breve storia della rete di informazioni dall’età della pietra all’IA”, di Yuval Noah Harari, storico e filosofo israeliano, per Bompiani (euro 24, 70, pp. 612). Il tema è attuale: la storia di come le reti di informazione abbiano fatto e disfatto il mondo, dall’autore del bestseller mondiale “Sapiens”.

Piccola chicca dal gene natalizio è Massimo Cacciari, “La passione secondo Maria”, (Il Mulino, Euro 15, pp. 136), regalo adatto al tema della natività, che partendo dal noto quadro di Piero della Francesca a Monterchi, “La Madonna del parto”, riflette sul ruolo di Maria e del suo amore gratuito, “al centro dell’economia divina”. Un piccolo pensiero –puro– per riflettere sulla donna più generosa della storia.

Non dimentichiamo certo la narrativa, terreno per ingordi. Noi segnaliamo austeramente soltanto l’imperdibile. Ecco per voi “Amici di una vita”, del libico, naturalizzato inglese, Ishar Matar, –un capolavoro! -, tradotto da Anna Nadotti, (Einaudi, Euro 21, pp. 376). Tanti i temi, il dolore per la patria lontana, per la famiglia rimasta in Libia, la disillusione, e soprattutto l’amore per i libri come rimedio, per indimenticabili pagine di rara bellezza. —

Qui Veneto: Venezia rinascimentale, Padova shakespiriana e Treviso in versione gialla

Dal giallo al rosa, passando per il romanzo storico e la storia dell’arte: anche quest’anno si può regalare un libro ambientato in Veneto. Cominciamo dal giallo che col rosa continua ad essere il re dei regali natalizi, a smentire che a Natale siamo tutti più buoni. Totalmente padovano è “Se la rosa non avesse il suo nome” (Marsilio, p.384, 16 euro) di Andrea Pennacchi.

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Il Giulietta e Romeo rivisitato in salsa padovana e gialla, con Shakespeare come protagonista è già alla seconda edizione e ha un successo crescente. Spostandosi a Treviso non si può mancare quella che è dichiaratamente l’ultima avventura dell’ispettore Stucky, ormai personaggio televisivo.

Fulvio Ervas con “Il tatuatore innamorato” (MarcosYMarcos, p. 288, 19 euro) firma un romanzo forse più malinconico dei precedenti, ma questo ritratto in chiaroscuro di Treviso rimane indubbiamente tra le sue cose migliori. Veneziana e grande conoscitrice di Venezia è Anna Vera Sullam che con “Caccia in laguna” (SEM, p.288, 18 euro) terzo romanzo di una serie ambientata negli anni quaranta, approfitta del giallo per raccontare il dopoguerra veneziano, con le ferite della comunità ebraica, le tensioni politiche, il boom economico ancora lontano.

Se dal mare si passa alla montagna ecco il Cadore insanguinato raccontato da Livia Sambrotta in ““Cristallo” (SEM, p.400, 19 euro)”, romanzo ambientato a Domegge e nelle montagne che la circondano con alto tasso di mortalità ed una ferocia inusuale.

Se si preferisce regalare qualcosa di più letterario, continua il racconto del “Veneto che è stato” da parte di Paolo Malaguti che dopo aver raccontato il Monte Grappa e il veneto fluviale, si sposta nel delta con “Fumana” (Einaudi, p.304, 20 euro) che già nel titolo fa sentire la nebbia che segna il confine tra Veneto ed Emilia. Una protagonista tutta al femminile negli anni tra le due guerre tra tradizione e modernità.

Un bel ritratto della Venezia rinascimentale si trova in “La maestra del vetro” (Neri Pozza, p.400, 20 euro) di Tracy Chevalier ambientato con grande cura storica nella Murano che diventa capitale del vetro. La storia, ma anche il presente della città lagunare, sono protagonisti di due libri molto colti. Il primo è lo stupendo “Venezia. La città delle immagini” (Einaudi, p.464, 40 euro) di Martin Gayford, viaggio affascinante nella storia della pittura a partire dalle straordinarie “vedute” che nei secoli sono state dedicate ai riflessi irripetibili che acqua ed edifici creano, sfidando gli artisti che provano a ritrarli. Luca Scarlini è invece l’autore della “Nuova guida sentimentale di Venezia” (Marsilio, p.496, 20 euro) che ripercorre i luoghi partendo dai grandi personaggi, dalle grandi storie, dai grandi libri che li hanno raccontati.

Titolo dal tratto natalizio è anche “La cospirazione del bene” (Feltrinelli, p.160, 18 euro) di Luca Casarini con Gianfranco Bettin. Due veneziani fortemente impegnati nel sociale che raccontano (in aggiunta un testo firmato da Papa Francesco) le avventure di Mediterranea, l’unica nave italiana impegnata nel salvataggio di migranti e per questo spesso oggetto di attacchi feroci.

Partiti dal giallo non si può che finire col rosa e quindi la giovane padovana Cristina Chiperi, una delle prime ad essersi imposta una decina di anni fa grazie alla piattaforma wattpad, che negli anni ha poi sfornato successi a raffica. “Across the milky way” (Mondadori, p.468, 20€) è il suo ultimo libro rivolto prevalentemente ai lettori minorenni. 

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Qui Friuli: nuovi intrecci letterari che narrano il territorio. I titoli da non perdere

Tradizionale o alternativo, verde o innevato, rosso o coloratissimo, in ogni caso magico: non c’è che l’imbarazzo della scelta per addobbare l’abete. E poi c’è da sbizzarrirsi nel creare il sottobosco: cosa mettere sotto l’albero? Qualcuno suggerisce di tappezzarlo di storie che raccontino il territorio friulano.

Cominciamo. Angelo Floramo ci fornisce la “Guida del Friuli per veri friulani” (Newton Compton) che sollecita occhi, anima e papille gustative, dedicata a “fruts e frutis”, perché siano pronti a ricominciare, in una terra destinata alle intersezioni. Se il libro di Floramo è per “veri friulani”, quello di Walter Tomada è per “Friulani Eretici” (Edizioni Biblioteca dell’Immagine). Una storia millenaria di “disobbedienti irriducibili e bastiancontrari” partendo da “Aquileia mater”, la prima vera eretica.

È tornato nelle librerie “Il fronte di fango” (Gaspari Editore) di Bruna Sibille-Sizia, pubblicato per la prima volta nel 1988, racconta la ritirata degli alpini (tra cui il padre dell’autrice) e il dramma delle donne profughe nel 1917 friulano. In “Risplendo non brucio” (Longanesi), Ilaria Tuti ci porta nella risiera di San Sabba che inghiotte e morde, perché la guerra trasforma le persone in bestie, separa, brucia, costringe a scegliere, ad attraversare un inferno ma senza smettere di sperare.

E c’è Trieste nel romanzo a quattro mani “Le verità pericolose” (Gaspari Editore) di Daniela Galeazzi e Giuseppina Minchella: microstoria e Grande Storia. Un ebreo fascista triestino in Etiopia si misura con tradimenti privati e collettivi, in amore e in guerra. Sotto l’albero infiocchettiamo la “Guida narrativa di Udine” (Vita Activa Nuova) a cura di Mariaelena Porzio. Una trentina di autori raccontano una città, la cui storia è «un romanzo epico in continua evoluzione».

Prepariamoci al 2025 con “Gorizia Nova Gorica. Due città in una” (Ediciclo editore) di Andrea Bellavite: guida alla capitale europea della cultura, spazio antropologico, mosaico di architetture, gesti e culture, rinate da ferite. In fondo le nostre sono “Vite di confine”, titolo dell’ultimo libro di Toni Capuozzo (Biblioteca dell’Immagine): antologia attorno all’Isonzo-Soča River, «che in friulano si chiama Lusinç, Lisonz in bisiaco, nell’isontino della foce, e che i tedeschi chiamavano Sontig».

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Filosofa, teorica femminista e del soggetto nomade post-umano, Rosi Braidotti, originaria di Latisana, impegnata contro il dominio delle identità granitiche a favore della diversità e della solidarietà intergenerazionale, finalmente ha scritto il libro voluto dalla madre: “Il ricordo di un sogno” (Rizzoli).

Sono 21 le autrici del volume curato da Marina Giovannelli, “Femminista a chi” (Kappa Vu): in un territorio condiviso, tracciano diversi percorsi su temi che, partendo dagli anni Settanta, sono “ugualmente” o “diversamente” attuali. Nuovo titolo e nuova edizione è “Come un sentiero di matita. Poesie, prose, interventi” (Bur Rizzoli) di Pierluigi Cappello: la scrittura come spiraglio di luce. Tanti i versi da riscoprire con Gian Mario Villalta nel suo “Il Friuli dei poeti. In viaggio con la poesia in una terra di confini” (Editore Storie).

Eugenio Del Piero in “Volare alto!” (Forum Editrice) riscopre l’uomo e l’imprenditore Carlo Leopoldo Lualdi. “Laguna. La terra liquida” è il nuovo volume di Tiglio Edizioni, di Umberto Sarcinelli e Stefano Stafuzza. Per chi vuole sognare la bella stagione, c’è la commedia ironica e intelligente “L’estate in cui fiorirono le fragole” (Sperling & Kupfer) di Anna Bonacina. Sotto l’albero mettiamo “Leo e i 4 elementi” (L’Orto della Cultura) di Leo Messana: l’amore per la natura in storie per bambini e bambine, cui è rivolto anche “Il mondo è triste senza di me! Poesie per giorni dritti e storti” (Feltrinelli) di Antonella Sbuelz. Per ragazzi e ragazze invece: “Nella tua pelle” (Bompiani) di Chiara Carminati. Poi c’è un mondo che si schiude al Friuli, quello balcanico, con una costellazione di libri editi da Bottega Errante.

Sono alcuni dei tanti autori che raccontano la nostra terra. Lasciamo il compito di fare altri titoli imperdibili ai nostri librai, un fiume in piena di storie da consigliare per un Natale e un nuovo anno da leggere. 

Qui Venezia Giulia. Trieste e Gorizia al centro con la storia del Novecento ancora tutta da digerire

Trieste e la sua storia, un tema che ritorna ogni anno nella penna dei narratori italiani, che siano triestini o meno. Certo è che la città e il suo territorio si è confermata anche quest’anno la punta di diamante delle migliori ispirazioni.

Ad iniziare da “Alma” (Feltrinelli) di Federica Manzon, Premio Campiello 2024. Un romanzo che a partire da Trieste indaga la guerra dell’ex Jugoslavia, in un percorso che la dice lunga sulla complessità identitaria dei suoi protagonisti. Ma in realtà, tolte le poesie di Matteo Moder, “Sfese per Sarajevo” (Battello Stampatore), quattordici poesie scritte durante la guerra balcanica, sono altre le guerre che invadono la città.

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“Bambino” (Einaudi) di Marco Balzano recupera il tema della memoria segnata dagli orrori della seconda guerra mondiale e la storia avviene qui, a Trieste. Così Antonio Tommasi, con “I giorni dell’eclisse” (Battello Stampatore), ci restituisce la complessità di una città di frontiera attraverso quattro racconti che toccano eventi drammatici: dall’incendio dell’Hotel BalKan ai tragici fatti del 1953 durante il governo anglo-americano.

Trieste quale spartiacque tra oriente e occidente sono anche i versi di “Anatomia di un tramonto” (Campanotto) di Marina Torossi Tevini. C’è poi chi avanza in quel territorio con la complicità del giallo.

“Risplendo non brucio” (Longanesi) di Ilaria Tuti intreccia thriller e storia. Narra l’inferno dell’Olocausto con una linea diretta che collega Dachau alla Risiera. Tutto inizia con la morte di un ufficiale tedesco. Sarà un medico prigioniero a investigare il crimine. E si indaga anche in “Trieste è un’isola” (Castelvecchi) di Francesco De Filippo, ma il panorama si sposta. Di mezzo c’è la Trieste del campo profughi di Padriciano. Da una banale visita turistica, l’agente Vincenzo Tagliente sarà coinvolto in fatti che lo riportano a un tragico passato durante lo sfondamento del fronte italiano nell’allora Jugoslavia.

“Storia di una linea bianca. Gorizia, il confine, il Novecento” (BEE) di Alessandro Cattunar, già dal titolo ci introduce nel settembre del 1947, a quella linea bianca tracciata nel goriziano che ha diviso una terra e una comunità. Una riflessione su quanto sia stato difficile scegliere da che parte stare, rinunciando a una parte di sé. La bellezza della diversità di due culture riunite, viene affrontata invece da Andrea Bellavite in “Gorizia. Nova Gorica. Due città in una” (Ediciclo).

In ogni caso dagli anni cinquanta, per fortuna, almeno qui da noi siamo vissuti senza guerre, distruzioni o saccheggi, anche se le lotte di potere, forse in maniera più subdola, hanno frenato lo sviluppo cittadino. Ne parla Adriano M. Sancin in “Trieste ieri-oggi-domani” (Battello Stampatore). C’è chi ha guardato al territorio con occhio distopico, una Trieste non nominata ma allusa, città immaginaria con un vecchio porto e un vento irruente, ambiente ideale per entrare nelle questioni più scottanti della manipolazione tecnologica. Stiamo parlando di “Nero è il colore delle note” (Ronzani) di Alessandro Mezzena Lona, tra l’altro romanzo ideato su tavole di Romeo Toffanetti.

E poi, naturalmente, la città e la sua bellezza, dove si aprono due capitoli. Se Federica Rovello dà un prezioso contributo alle bellezze architettoniche della città in “Trieste 1872-1917. Una guida all’architettura” (MGS Press), di bellezza mancata parla Arianna Boria in “Moda & Modi” (Battello Stampatore) con disegni di Ugo Pierri. L’autrice affronta certo la storia del glam internazionale, ma con penna frontale non fa mistero come Trieste, benché abbia dato natali a celebri stilisti, non sia luogo che dà priorità allo stile.

E a proposito di ironia, due titoli sopra tutto: “PICCOLezze” (MGS Press) di Maurizio Cattaruzza, controcanto ironico della vita da giornale. E “La fortuna del mercante di anticaglie” (Hammerle Editore) di Andrea Comisso. Satira e surrealtà stanno alla base di diversi racconti, uno per tutti: “Trieste Trasporti”. Più nostalgiche le uscite di Luglio Editore. Due titoli in prima linea nel 2024: “Nomade e marinaio” di Mario Marass e “Sonata per Margherita” di Gianna Stabile Bonifacio.

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Va detto che leggerezza e autoironia rimangono un po’ il timbro della città e sul campo Bora.la risulta imbattibile. Tra i titoli di quest’anno “Ciacole a Gropada” di Fabio Vigini ne è un esempio. Le storie sono quelle di zia Mariucia, pensionata de Gropada, che con le amiche Cvetka e Valerijana ghe ne combina de tuti i colori. Rigorosamente in dialeto triestin.

Secondo Microsoft Copilot, in questo longform composto da quattro sezioni sono stati citati 44 libri.

  1. “La vita segreta di Agatha Christie” di Lucy Worsley
  2. “Libertà” di Angela Merkel
  3. “Sofia Coppola: Forever young” a cura di Hannah Strong
  4. “Frida. Una biografia” di Hayden Herrera
  5. “La maestra del vetro” di Tracy Chevalier
  6. “L’unica via d’uscita è dentro” di Alice in collaborazione con Francesco Messina
  7. “Visus. Storie del volto dall’antichità ai selfie” di Riccardo Falcinelli
  8. “Nexus. Breve storia della rete di informazioni dall’età della pietra all’IA” di Yuval Noah Harari
  9. “La passione secondo Maria” di Massimo Cacciari
  10. “Amici di una vita” di Ishar Matar
  11. “Guida del Friuli per veri friulani” di Angelo Floramo
  12. “Friulani Eretici” di Walter Tomada
  13. “Il fronte di fango” di Bruna Sibille-Sizia
  14. “Risplendo non brucio” di Ilaria Tuti
  15. “Le verità pericolose” di Daniela Galeazzi e Giuseppina Minchella
  16. “Guida narrativa di Udine” a cura di Mariaelena Porzio
  17. “Gorizia Nova Gorica. Due città in una” di Andrea Bellavite
  18. “Vite di confine” di Toni Capuozzo
  19. “Il ricordo di un sogno” di Rosi Braidotti
  20. “Femminista a chi” a cura di Marina Giovannelli
  21. “Come un sentiero di matita. Poesie, prose, interventi” di Pierluigi Cappello
  22. “Il Friuli dei poeti. In viaggio con la poesia in una terra di confini” di Gian Mario Villalta
  23. “Volare alto!” di Eugenio Del Piero
  24. “Laguna. La terra liquida” di Umberto Sarcinelli e Stefano Stafuzza
  25. “L’estate in cui fiorirono le fragole” di Anna Bonacina
  26. “Leo e i 4 elementi” di Leo Messana
  27. “Il mondo è triste senza di me! Poesie per giorni dritti e storti” di Antonella Sbuelz
  28. “Nella tua pelle” di Chiara Carminati
  29. “Alma” di Federica Manzon
  30. “Sfese per Sarajevo” di Matteo Moder
  31. “Bambino” di Marco Balzano
  32. “I giorni dell’eclisse” di Antonio Tommasi
  33. “Anatomia di un tramonto” di Marina Torossi Tevini
  34. “Trieste è un’isola” di Francesco De Filippo
  35. “Storia di una linea bianca. Gorizia, il confine, il Novecento” di Alessandro Cattunar
  36. “Trieste ieri-oggi-domani” di Adriano M. Sancin
  37. “Nero è il colore delle note” di Alessandro Mezzena Lona
  38. “Trieste 1872-1917. Una guida all’architettura” di Federica Rovello
  39. “Moda & Modi” di Arianna Boria
  40. “PICCOLezze” di Maurizio Cattaruzza
  41. “La fortuna del mercante di anticaglie” di Andrea Comisso
  42. “Nomade e marinaio” di Mario Marass
  43. “Sonata per Margherita” di Gianna Stabile Bonifacio
  44. “Ciacole a Gropada” di Fabio Vigini



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