Milano, quanto i social trainano lo shopping? «Affari aumentati del 20% per chi ha aperto un profilo online»

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di
Fabrizio Guglielmini

L’indagine di Confcommercio Lombardia sull’impatto di Instagram e Facebook sugli acquisti per le feste nelle microimprese. Il 38 per cento delle attività intervistate è presente sui social da più di dieci anni

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I social non solo come cartina al tornasole della visibilità di un negozio, ma vero e proprio motore per far rendere di più un’attività commerciale e soprattutto per stimolare i clienti a visitarla dopo una ricerca in Rete. Quando lo shopping si fa frenetico per le feste natalizie, essere on line con le proprie vetrine fa la differenza? Ha cercato di dare una risposta a questa domanda l’indagine di Confcommercio Lombardia «Terziario e digitale: focus commercio» su attività accomunate dall’essere microimprese di ogni genere — alimentari, non alimentari, elettronica e abbigliamento; rientrano nel computo attività di piccole dimensioni ma sono esclusi grandi magazzini e centri commerciali — con un primo dato significativo: per quattro negozi su dieci che si sono «impegnati» nell’aprire una pagina Facebook o Instagram — di solito queste le scelte principali con i ristoratori che preferiscono la prima — negli ultimi anni gli acquisti per le feste hanno visto aumentare il fatturato del 20 per cento. 

Per Carlo Massoletti, vicepresidente vicario di Confcommericio Lombardia, con il ricorso ai social applicati al commercio si aprono diverse prospettive virtuose: «Noi periodicamente facciamo indagini sulle microimprese per testare la loro sensibilità ai cambiamenti sociali e tecnologici, fondamentali per ogni attività: tempo fa si era trattato della propensione alla sostenibilità in questo caso, con questa recentissima indagine ci siamo basati su un campione di 500 imprese in rappresentanza degli oltre 600mila esercizi che in Lombardia vendono od offrono servizi dal turismo all’alimentare. Dall’indagine con questo campione significativo è emerso che ben il 19 per cento delle microimprese si è avvicinato al mondo dei social per aumentare il proprio giro d’affari nell’ultimo anno; segnale molto positivo di una tendenza già in corso da diversi anni». 




















































C’è poi l’aspetto della personalizzazione: «Le faccio l’esempio delle trattorie a conduzione familiare: molte in Lombardia — continua Massoletti — come ristoratori ci tengono a svelare “il dietro le quinte del locale” raccontando su Facebook o Instagram le ricette dei piatti o le visite di personaggi famosi. Ma tutte le microimprese che funzionano anche in modalità digitale sono l’83 per cento del totale il che equivale a centinaia di migliaia di negozi lombardi». Di queste imprese sette su dieci dichiarano di aver avuto un incremento del proprio business: il 38 per cento delle attività intervistate è presente sui social da più di dieci anni, mentre il 43 per cento da almeno cinque, e tutti con risultati positivi. Le festività natalizie hanno molti punti in comune con il Black Friday per la propensione all’acquisto e per il 40 per cento degli intervistati gli affari aumentano di un quinto via social durante le feste. 

«E attenzione — precisa Massoletti — qui si parla non di ecommerce ma di persone che si recano fisicamente in negozio dopo aver visitato i social di riferimento, magari alla caccia di un’idea regalo diversa dal solito. Si apriranno poi nuove prospettive con il ricorso all’Intelligenza artificiale visto che mano a mano lo strumento sarà a disposizione di tutti implementando anche il lato commerciale con video o contributi digitali avanzati». Dal Centro studi di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza arriva un secondo sondaggio battezzato «Natale in famiglia», realizzato attraverso i social con 700 esercenti che hanno risposto alle domande: ne emerge «che il 25 per cento della tredicesima è investito in regali di Natale e che il 30 per cento degli acquisti avviene on line, in forma di ecommerce puro (con consegna a casa) o con il ritiro direttamente in negozio». Infine altro boom collegato al digitale per le consegne di Natale di Poste Italiane (con un aumento del 200 per cento rispetto a novembre su Milano) dovuti appunto all’aumentare esponenziale degli ordini on line.

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