Trent’anni fa, nel 1994, Miriam Meli vestiva i panni della Mugnaia, uno dei ruoli più iconici e sentiti dello Storico Carnevale di Ivrea. Aveva appena trent’anni e portava con sé l’entusiasmo di chi vive il Carnevale con passione fin dall’infanzia. Il percorso che la condusse a ricoprire questo ruolo iniziò, come spesso accade, con un incontro inaspettato. Era il sabato sera del Carnevale del 1993, durante una serata danzante. Giancarlo Masseroni, cercatore di Mugnaie, la avvicinò per comunicarle la volontà di proporla come Mugnaia per l’anno successivo. “A novembre ricevetti la telefonata decisiva—racconta Miriam—quando Giancarlo mi comunicò che sarei stata la Mugnaia del 1994. Da quel momento in poi, tutto cambiò”.
Sapere di essere stata scelta per un ruolo così importante, ma dover mantenere il segreto, fu un’esperienza unica. “Non potevo dirlo a nessuno, ma volavo per la felicità,” ricorda Miriam. La preparazione fu meticolosa e intensa. Andò persino dalla sarta con la maschera sul viso per non rivelare la sua identità. Il Carnevale era nell’aria, ma Miriam custodiva il suo segreto con discrezione.
“La gioia era immensa, ma anche la responsabilità. Non volevo essere ricordata come quella Mugnaia tirchia che a metà giro aveva già finito i lanci,” scherza oggi. Per questo motivo si assicurò che la quantità di fiori, biscotti, caramelle e, in particolare, le mimose rosa per il getto della domenica, fosse abbondante. “Sentivo di dover ricambiare gli applausi e l’affetto del pubblico, rendendoli felici”.
Le emozioni del Carnevale
Il sabato sera del Carnevale del 1994, il 12 febbraio, è una data indelebile nella memoria di Miriam. “Ho viaggiato molto nella mia vita, l’ho vissuta intensamente, ma nulla è paragonabile a essere Mugnaia per chi è di Ivrea. Dopo la nascita di mio figlio, è stata l’esperienza più bella della mia vita.” Da sempre profondamente legata al Carnevale, Miriam aveva vissuto l’evento come arancera nel gruppo dei Tuchini per circa dieci anni. Ma vivere il Carnevale come Mugnaia fu un’emozione completamente diversa.
“Nei giorni precedenti non mangi e non dormi per l’emozione,” racconta. Ogni momento è vissuto intensamente, ma due episodi restano particolarmente vividi. “La proclamazione è un momento magico, come se fosse successo ieri. Il respiro diventa intenso e sei travolta dalla felicità. Ma il momento dello ‘Scarlo’, il martedì sera, è il culmine: la piazza è gremita e sei a contatto con le persone. Ti chiamano per nome, ed è come sentirsi a casa. Ancora oggi mi vengono i brividi al pensiero.”
Un Carnevale innevato e ricco di significati
Il Carnevale del 1994 fu reso ancora più suggestivo dalla neve. “Amo la neve, e quel dono divino ha reso tutto ancora più magico. Ma il mio Scarlo non riusciva a bruciare bene, era umido. Rimasi undici minuti con il braccio alzato, tenendo alta la sciabola, nonostante la fatica. La carica del pubblico fu fondamentale: mi incitavano a non mollare.” All’epoca, le Mugnaie usavano una sciabola più pesante rispetto a quella attuale, rendendo la prova ancor più impegnativa. Accanto a lei, il Generale Renzo Sabolo e la Scorta della Mugnaia, figure che Miriam descrive come veri eroi. “Non ti abbandonano mai, ti fanno sentire protetta e al sicuro.”
Un momento unico fu il lunedì di Carnevale, quando Miriam ebbe l’opportunità di visitare il Castello di Ivrea, chiuso al pubblico. “Era tutto innevato e il colpo d’occhio era davvero suggestivo: con le divise blu e rosse dello Stato Maggiore e quelle verdi e rosse della Scorta. Scattare foto in quel contesto è stato meraviglioso.”
L’orgoglio di un padre
Uno dei ricordi più commoventi di Miriam riguarda il ruolo di suo padre. L’uomo, di origini pugliesi, ha amato da subito la tradizione del Carnevale d’Ivrea tanto da far parte dello Stato Maggiore come ufficiale. Ma quando è stato il turno della figlia ricoprire il ruolo della Mugnaia, il Sig. Meli avrebbe potuto “salire di rango”, tuttavia fa una scelta di umiltà, decidendo di rispettare il suo ruolo come Ufficiale dello Stato Maggiore.
Durante la presentazione della Mugnaia, il protocollo vuole che ogni ufficiale si avvicini ad ella per il baciamano. “Vedere mio padre inchinarsi a me, sua figlia, è stato un momento di grande emozione. Lui avrebbe potuto salire sul carretto del Tognotto, ma scelse di rimanere nel suo ruolo per umiltà. Era il mio angelo custode, sempre vicino a me ma senza prendersi la scena.”
Quest’anno, in occasione del trentennale, Miriam ha ricevuto un regalo inaspettato: un video del suo Carnevale. “Non l’avevo mai visto prima, ed è stato un dono meraviglioso che mi ha riportato indietro nel tempo.”
Miriam, oggi insegnante d’infanzia presso la scuola di Torre Balfredo, continua a vivere il Carnevale con lo stesso entusiasmo di sempre. Non aveva figli all’epoca della sua esperienza come Mugnaia, ma la nascita di suo figlio Flavio, 10 anni più tardi, è stato un altro capitolo indimenticabile della sua vita.
Miriam Meli: l’unica donna nella Scorta d’Onore della Mugnaia
Nel 1994 Miriam Meli ha vissuto l’emozione di essere Mugnaia dello Storico Carnevale di Ivrea. Ma nel 2002 ha scritto una pagina unica nella storia della tradizione eporediese, diventando la prima donna nella Scorta d’Onore della Mugnaia, accompagnando Laura Burzio Barcaro, Violetta di quell’anno.
“Un onore e un ricordo indelebile”, racconta Miriam, che ricorda con emozione quel lunedì di Carnevale, percorrendo a piedi le piazze del tiro accanto ai membri della Scorta. “Essere parte integrante della tradizione è stato divertente ma anche una grande responsabilità”, dice.
Il ruolo della Scorta, storicamente maschile, ha visto Miriam rompere gli schemi grazie alla sua determinazione e amore per il Carnevale. Già arancera nei Tuchini, aveva vissuto la festa in modo completo. “Ogni ruolo ti offre l’opportunità di vedere il Carnevale da prospettive diverse e di interpretare la tradizione in modo autentico”, spiega “Spero che un giorno un’altra donna possa entrare nella Scorta e continuare questa storia.”
Oggi, Miriam continua a vivere con entusiasmo il Carnevale, rinnovando ogni anno il suo legame con questa tradizione che unisce la comunità eporediese.
Il Carnevale nel cuore
L’esperienza come Mugnaia prima e come componente della Scorta d’Onore della Mugnaia ha lasciato un segno indelebile nella vita di Miriam. Ogni dettaglio, dalle mimose rosa per il getto alla Scorta che l’accompagnava, resta vivo nella sua memoria. “Essere Mugnaia significa rappresentare Ivrea e il suo Carnevale, un onore che porterò sempre nel cuore.” Oggi, guardando al passato, Miriam rivive quei momenti con gratitudine e orgoglio, consapevole di aver fatto parte di una tradizione unica e irripetibile.
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