Le guerre hanno da sempre funestato l’umanità e al giorno d’oggi non sembra essere cambiato nulla. Viene in mente quella poesia di Salvatore Quasimodo “Uomo del mio tempo”, che dice, sostanzialmente, che l’uomo è rimasto quello della clava e della pietra.
Di progressi tecnologici ne abbiamo fatti; e se da un lato questo ha migliorato le nostre vite, dall’altro ha reso i conflitti più pericolosi e violenti.
Alla guerra in Ucraina e in Palestina, nello scacchiere internazionale, si è aggiunta la caduta del “governo”, o meglio dire dittatura di Assad in Siria. Con conseguente guerra civile. Gli analisti dicono che sia un bene. E come potrebbe essere altrimenti: pur sempre di un dittatore stiamo parlando.
Però chi lo ha esautorato potrebbe essere peggio, un regime fondamentalista islamico graverebbe ancora di più le sorti di una nazione dai confini mai nitidi, che ha risentito e risente della guerra israelo-palestinese. Tutti vogliamo la pace, o almeno la vogliono le persone di buonsenso. La domanda è come costruire e promuovere l’idea della pace?
Conferenza su Guerra o pace in Ucraina e Gaza
Su questo tema così complesso, e allo stesso tempo delicato, ha avuto luogo ad Acireale, nella sala stampa “Vito Finocchiaro” del Palazzo di città, una conferenza dal titolo “Guerra e/o pace in Ucraina e a Gaza”.
“Dopo un momento di pace, di quasi ottant’anni, siamo ritornati alle guerre di religione del cinquecento– ha esordito Filippo Laganà, promotore infaticabile dell’evento. Il sonno della ragione genera altro sonno. Vediamo la guerra come qualcosa di distante, un film che ci appassiona, senza farci riflettere minimamente”.
“Non ho competenze specifiche per parlare di guerra; sono un operatore di pace, e il dissidio, per me, è qualcosa di lontano– ha dichiarato il direttore della “Voce dell’Jonio” Giuseppe Vecchio. Riguardo alla guerra a Gaza non credo che la religione sia la sola causa. Tutte le vere religioni si fondano sulla pace. In Europa, a pochi chilometri, Putin, che è un dittatore, ha invaso una nazione libera come l’Ucraina – ha continuato Vecchio.
Il numero delle guerre nel mondo cambia a seconda delle stime degli analisti geopolitici. Della guerra in Ruanda, che ha falcidiato due milioni di vite, se ne sta parlando in questi ultimi anni. E sempre se ne parla poco. Se le guerre sono in nazioni lontane da noi non ce ne interessiamo”.
Guerra in Ucraina e Gaza / Il pensiero del consigliere Coco
“La guerra è sempre da condannare. Spesso i media veicolano notizie manipolate. Nei talk-show, in Italia e in Europa, si assume un’unica linea di pensiero. Riguardo all’Ucraina e all’invasione di Putin, prima definito dittatore – ha affermato il consigliere comunale Alessandro Coco- ho un pensiero che si discosta dalla maggioranza dell’opinione pubblica. E anche riguardo ad Assad, che sicuramente era un regime totalitario, ma ha permesso alle donne di emanciparsi e di studiare. Raccomando, per finire, di informarsi e di ascoltare tutte le opinioni, anche quelle che non passano dai canali convenzionali”.
“La pace deve essere un obiettivo a cui guardare sempre – è intervenuto il consigliere comunale Giuseppe Ferlito. E’ comprendere le ragioni delle guerre, le primavere arabe, la situazione in Afghanistan, che può portarci a compiere un passo in avanti”.
Il relatore Sebastiano Leonardi, con una frase di Giorgio La Pira “Ci sarà la pace nel mondo, quando ci sarà la pace a Gerusalemme”, ha fatto intendere l’importanza della distensione dei due popoli mediorientali, avente un valore che non si limita al semplice scacchiere della calda penisola araba.
La guerra la si vive ogni giorno come esseri umani
“Non penso che una semplice donazione o un pacco, durante il periodo natalizio, siano sufficienti a sconfiggere la guerra – ha concluso la relatrice Rita Vinciguerra. La narrazione che, da ottant’anni viviamo in una situazione di pace è una menzogna: la guerra ci attraversa nei conflitti giornalieri che come esseri umani viviamo. La guerra è insita nell’uomo. O meglio, la prevaricazione e il sorpruso sono connaturati nell’indole umana dagli albori. Si combatte per paura di perdere qualcosa. La guerra è un grande fenomeno, una catastrofe. E non capisco cosa guadagni l’uomo facendo la guerra. Bisogna che il cambiamento sia nel suo essere”.
Gesuele Sciacca e Daniela Greco hanno curato i momenti musicali.
Non diremo che i soldi, il petrolio sono la causa nascosta di ogni guerra. Sarebbe così banale che non varrebbe la pena nemmeno di farci un dibattito. E non usiamo lo scudo, usato guarda caso da chi ha un’idea abbastanza distorta della storia, che la democrazia esportata sia causa di tutte le rivolte e le dittature del globo. Può essere la causa, paradossalmente, del motore della civiltà umana? O la conseguenza della libertà che l’uomo ha sin dalla nascita?
E’ vero che, il benessere e la pace in Europa hanno intorpidito le nostre coscienze. Siamo più superficiali e distratti, però più polarizzati: estremisti da un lato e dall’altro. E dal basso questo si riflette in alto.
Giosuè Consoli
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